martedì 21 novembre 2023

I MIEI SAGGI

 I MIEI SAGGI:

 
Paleolitico Superiore:
PALEOLITICO SUPERIORE: LE IMMAGINI SVELATE - ANTOLOGIA:
TOMBE E ACCAMPAMENTI DEL PALEOLITICO SUPERIORE:
IL MESSAGGIO INIZIATICO DELL'ARTE PALEOLITICA:
GOBEKLI TEPE E LA CIVILTA' ANTIDILUVIANA:
 
Scienza e recensioni:
L'ELEGANTE UNIVERSO DELLA TEORIA DELLE STRINGHE:
LA TEORIA SULLE STRUTTURE DISSIPATIVE DI ILYA PRIGOGINE:
CHARLEY MORLEY: L'AVVENTURA DEL SOGNO LUCIDO - RECENSIONE (questo articolo è solo un abbozzo di un saggio approfondito che dovrò scrivere sull'argomento):
 
Antico Egitto e Sumeri:
L'ENOTEISMO INIZIATICO DI AKHENATON:
IL REGNO TI THUTMOSE IV MENKHEPERURA:
 
Altro
VIAGGIO METAFISICO NEI MISTERI DI CASTEL DEL MONTE:
 
 

lunedì 5 febbraio 2018

THELEMA E IL SENTIERO DELLA GRANDE OPERA

SAGGIO-RECENSIONE SUL LIBRO "MAGICK" DI ALEISTER CROWLEY E ANALISI DELLA FILOSOFIA THELEMICA IN RELAZIONE ALLO SVILUPPO DI UNA NUOVA SPIRITUALITA'

FOTO: "La stella del mattino", opera dell'illustratore Simini Blocker, Dallas (U.S.A).

 "V.I.T.R.I.O.L: Visita interiora terrae rectificando invenies occultam lapidem, veram medicinam" ("Visita le profondità della Terra e, rettificando, troverai la pietra nascosta, la vera medicina": principio alchemico)

PREMESSA

Questo articolo raccoglie una serie di riflessioni sulla filosofia thelemica, basate su estratti dalle opere del MAESTRO THERION (ALEISTER CROWLEY), soprattutto dal libro MAGICK, in relazione a quello che fu il grande apporto culturale del suo pensiero, che ci aiuta soprattutto a identificare il percorso che l'umanità dovrà seguire per la creazione di una vera civiltà, che non ha mai visto ancora la luce; una nuova Era che costituirà una vera e propria "nascita spirituale" dell'umanità all'insegna della responsabilità e della consapevolezza, che è coscienza profonda dell'uomo di se stesso e del proprio valore come soggetto assoluto e sovrano nei confronti della propria vita e del proprio destino. La GRANDE OPERA sarà compiuta solo nel momento in cui i principi fondamentali condivisi da sempre nell'ambito degli ordini iniziatici diverranno consuetudini universalmente riconosciute e, quindi, il giorno in cui si sarà realizzato il passaggio all'età adulta dell'umanità. L'essenza del pensiero di Aleister Crowley presuppone la soppressione definitiva del concetto di "morte", e la considerazione di quest'ultima come pura illusione. Dunque anche il rituale della "morte iniziatica", caratteristica del vecchio Eone di Osiride, dovrà essere abbandonato. Il Sè superiore non dev'essere fabbricato o plasmato: esso semplicemente "E'", immutabile ed eterno, e l'impegno inderogabile dell'iniziato è quello di liberare la propria autenticità interiore dalle catene costituite da falsi desideri, illusioni, convenzioni sociali e condizionamenti esterni di vario genere. LA FORZA CHE PROVIENE DALL'INTERNO, DAL PROFONDO, VIVIFICA; LA FORZA CHE IRROMPE DALL'ESTERNO UCCIDE. L'individuo deve portare alla luce le proprie istanze inconsce, che corrispondono alla "VOLONTA' VERA", renderle consce e prive di contraddizioni. Essere in armonia con il proprio inconscio (Hell: inferno, che in sassone vuol dire "la parte nascosta") significa essere in armonia con l'infinito e con quella che è la nostra missione speciale nella vita, per cui l'universo stesso non pone ostacoli a un'essere consapevole, sicuro e realizzato in sè stesso, la cui volontà non è doppia, ma "una", e perciò estremamente forte. Questo è l'Uomo realizzato e la pietra sgrossata che mostra l'immagine dell'artista. Il SANTO ANGELO CUSTODE evocato da Aleister Crowley non è altro che la SCINTILLA DIVINA, l'energia indistruttibile e invincibile del vero Sè, il Sole interiore. Perciò "FA' CIO' CHE VUOI, SARA' TUTTA LA LEGGE" costituisce la sintesi di quello che dev'essere l'obiettivo nella vita di ogni essere umano: conoscere sè stesso e guidare i propri impulsi e i propri sentimenti, anzichè esserne guidato: AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTA'.

Il grado di Bimbo dell'Abisso

Il grado denominato BIMBO DELL'ABISSO costituisce la completa catarsi dell'iniziato e opera su tutti i livelli della realtà del suo essere: corrisponde allo stadio supremo di comunicazione fra il Microcosmo e il Macrocosmo, per cui l'adepto agisce non più soggettivamente, ma a livello della dimensione oggettiva universale. E' il maassimo livello di consapevolezza in cui l'uomo diviene egli stesso Creatore. Le caratteristiche del BIMBO DELL'ABISSO possono sembrare all'inizio del tutto negative, poichè l'adepto deve rinunciare a tutte le complessità individuali e lo stesso "io" autentico personificato dal SANTO ANGELO CUSTODE, con il conseguente scioglimento di ogni legame con il cosmo. CROWLEY stesso però afferma: IL VOLTO AL DI LA' DELL'ABISSO E' SEMPRE IL TUO STESSO VOLTO, ed è perciò sia individuale che universale, realizzando così perfettamente l'obiettivo della conciliazione degli opposti. Chi ha attraversato l'ABISSO non è più un uomo, un'individuo, ma un'AVATAR della stessa Essenza universale, il SAGGIO SUPREMO. Chi si trova alle soglie di questo grado, per forza d'inerzia delle sue stesse energie interiori, verrà attratto dall'ABISSO (che corrisponde alla dimensione del CAOS come sede di tutte le possibilità) ma, se ha mantenuto tracce dell'Ego e della propria individualità a questo stadio, esse influenzeranno ogni sua azione futura ed egli diverrà un cosiddetto "fratello nero", ovvero dedito non all'utilizzo di ogni sua energia alla costruzione di un NUOVO EONE universale, ma al potere personale seguendo vecchie pratiche superstiziose.

Magia sessuale

Vi è poi la MAGIA SESSUALE, come supremo veicolo di energia spirituale, da sempre praticata presso le società iniziatiche. Il sesso non è altro che la traduzione materiale delle istanze spirituali, e ogni sua pratica evoca le stesse energie insite nel soggetto, che possono essere di alto livello o di basso livello. Ogni aspetto della coscienza proviene da impulsi primordiali, impersonali, istintivi e sensuali, i quali, mediante i riti orgiastici, si possono liberare dal vincolo della mente per ricongiungere le proprie energie alla controparte spirituale. Gli antichi rituali dionisiaci avevano questa funzione. La pratica sessuale come evocazione di energie superiori indirizzate allo sviluppo di facoltà nascoste o dormienti nell'Uomo è da sempre stata il fulcro di ogni cultura iniziatica. Lo stadio più elevato della MAGIA SESSUALE è considerato, presso il culto thelemico, relativo all'UNDICESIMO GRADO del percorso iniziatico, e consiste nell'unione omosessuale come massima espressione delle energie cosmiche e dello Spirito universale, descritta dallo stesso Crowley come il mezzo per creare semidei. 

Il superamento del rituale della morte iniziatica - Il concetto di Reincarnazione nella filosofia thelemica - La trama della continuità universale

La figura dell'otto orizzontale descrive alla perfezione la continuità del moto perpetuo mediante il quale i fenomeni vengono riassorbiti e riemergono eternamente dagli abissi dell'infinito oceano imperscrutabile, l'Indefinito, lo 0 assoluto, l'AIN SOPH cabalistico. Esso è un principio eterno e illimitato che non può essere associato a nulla di ciò che può essere pensato, intuito o immaginato, eppure esso è il non-luogo da cui scaturiscono le informazioni di tutto ciò che esiste; questo fatto sembra travalicare ogni logica, e per noi appare inconcepibile, eppure IL NON ESSERE E' L'ESSERE IN SE', ed è il punto privo di dimensione da cui tutto origina, e che rimane tuttavia inconoscibile, allo stesso modo in cui l'occhio non può vedere se stesso, ma può riconoscersi solo tramite le proiezioni che genera fuori di lui, nel mondo e nell'universo manifestato. ESSERE e NON ESSERE convergono nel dominio della fisica quantistica e dell'infinitamente piccolo; l'elemento fondamentale alla base della materia non potrà mai essere catturato: ogni nuova scoperta genera una regressione infinita di con-cause e di elementi costitutivi, come in un gioco di scatole cinesi, cosicchè il "principio" rimane un sogno irraggiungibile, come qualsiasi presunta "verità". Vita e morte sono elementi fondamentali del tessuto continuo nell'ambito della legge universale del cambiamento; non si può tracciare una linea di demarcazione fra vita e morte, o fra essere e non essere, perchè tutto ciò che vive muore ad ogni istante della sua inarrestabile trasformazione; quel che siamo oggi, non saremo domani, quel che siamo in quest'istante, non lo saremo nell'istante successivo; ogni sette anni i nostri corpi hanno completamente sostituito ogni più piccola cellula, perciò che cosa si trova al centro di questa dinamicità, che cosa la sostiene? L'unità eternamente cangiante, o SCINTILLA DIVINA, che anima il desiderio e ogni forma di vita, nell'assillo eterno di non poter osservare se stessa se non nell'immanenza delle proprie manifestazioni materiali. In realtà noi siamo eterne manifestazioni del Divenire, del GUARDIANO DELLA SOGLIA fra passato e futuro, nel regno della CONTINUITA', dove ogni più piccolo elemento si impone come necessario, legittimato dalla sua stessa esistenza. Tutto ciò che esiste, in quanto esiste, è bene in quanto aiuta l'emergere di una più estesa consapevolezza, e male in quanto il travaglio della nascita di nuovi elementi (il BIMBO ARPOCRATE NELL'UOVO) causa sempre un iniziale sofferenza proporzionata alla sua importanza: dunque bene e male sono aspetti inscindibili dell'opera alchemica del Divenire. Eppure, paradossalmente, è proprio la consapevolezza di questa condizione (che può essere traducibile come una danza eterna nell'estasi dell'esistenza) che ci permette di concretizzare la nostra ESSENZA, poichè l'energia che genera l'informazione non può essere distrutta, ma solo trasformata, e ciò che è stato conquistato nell'espansione della sua esperienza non può essere annullato, ed ogni successiva incarnazione di quest'energia, che ha sede al centro dell'essere e che anima ogni funzione del corpo, costituisce una "concrezione" di tutti i desideri e i dilemmi irrisolti delle vite precedenti, in questo modo il corpo fisico e il destino individuale non è altro che la realizzazione di questi elementi rimasti in sospeso, siano essi positivi o negativi. Praticamente il concetto di REINCARNAZIONE può essere paragonabile al "reset" di un computer che viene riavviato per permettere la correzione di alcuni errori, mediante la perdita di memoria; ma le esperienze accumulate nel passato precipitano nell'inconscio formando le inclinazioni e le caratteristiche individuali presenti.
Solo l'Uomo, in questa dimensione, personifica il perfetto MICROCOSMO; la sua condizione è essenzialmente diversa da quella degli animali, in quanto questi sono esseri "parziali", intrappolati nel presente e privi di possibilità di evoluzione e conoscenza al di là dei loro bisogni immediati, sempre simili a se stessi. "NON VI E' NULLA DI TRAGICO IN NATURA" (MAGICK), perchè l'universo manifestato non è altro che illusione, ed ogni evento "tragico" o lieto che possa sopraggiungere nell'arco della durata di un'incarnazione, si riduce a semplice "episodio", insignificante nell'ambito dell'infinito e dell'eternità. Essere coscienti di questa forza immensa, di questo SOLE INVINCIBILE, o BESTIA 666, che è la nostra intima Essenza, è lo scopo della GRANDE OPERA e permette all'Anima di essere consapevole della propria regale superiorità, dell'inviolabilità della sua Essenza, e di considerare ogni altro fenomeno oltre sè stessa come un evento transitorio e una pallida traduzione materiale delle sue infinite sfumature. E questa è la cifra della vera libertà. Dunque viene superato, dalla filosofia thelemica, il rituale di MORTE INIZIATICA, appartenente al vecchio EONE DI OSIRIDE, e che attraverso questa tradizione affermava il concetto di "tragicità" dell'esistenza, identificando l'Uomo con le circostanze della sua vita, e ponendo un inutile e angosciante peso sulle sue spalle. Il SAGGIO SUPREMO GIAMMAI SI IDENTIFICA CON GLI EVENTI NELLA DIMENSIONE DEL DIVENIRE: EGLI VIVE NELLA REALTA' VERA, CHE SI TROVA AL DI LA' DELLE FORME, DELLO SPAZIO E DEL TEMPO E IL SUO SPIRITO E' ETERNAMENTE FANCIULLO. La GRANDE OPERA nell'EONE DI HORUS promette dunque tutti gli uomini di innalzarsi ad una superiore livello di esistenza, e di vivere liberamente come "STELLE SERENE CHE SCINTILLANO SOPRA IL LAGO TRANQUILLO DELLA VITA" (da "Una stella in vista). Il percorso iniziatico, in futuro, dovrà essere universalizzato. La vera CONOSCENZA non comporta il "credere" o l'"ipotizzare", ma presuppone la profonda "comprensione" e assimilazione delle nozioni acquisite, che si traducono nella formula "IO SO". In questa trama infinita di vita e morte si colloca anche il concetto di REINCARNAZIONE, come assunzione di nuove manifestazioni corporee dell'anima nel suo viaggio attraverso l'eternità. La REINCARNAZIONE dev'essere considerata come un elemento intuitivo appartenente alle culture sapienziali più antiche di tutto il mondo e affonda le radici nella notte dei tempi; l'energia che informa e che origina la vita è eterna, e come nell'arco di un'esistenza ogni  più piccolo cambiamento, ogni minima trasformazione nella materia e nello spirito implica l'abbandono e la morte della forma precedente, così è per le successive esistenze che questo Sole interiore formerà per esprimere sè stesso. E' il concetto più atavico e, nello stesso tempo, più naturale che si presenta alla mente intuitiva dell'Uomo. 

La conciliazione degli opposti - Il Nulla come principio creativo

"Non esistono due idee che abbiano un vero significato se non quando sono armonizzate in una terza; e l'operazione è perfetta solo quando tali idee sono contraddittorie. Questa è l'essenza della logica hegeliana". (Magick: pag.101)

Principio fondamentale di tutta la filosofia thelemica, legato a ciò che abbiamo esposto sopra, è il concetto hegeliano della CONCILIAZIONE DEGLI OPPOSTI, senza il quale non vi è progresso individuale e sociale; la reintegrazione ed armonizzazione delle molteplici espressioni dell'anima costituisce, di volta in volta, il raggiungimento di livelli superiori di esistenza, dove per "livelli superiori" s'intendono gli orizzonti più ampi e più complessi conquistati dall'unità spirituale mediante l'accumulazione e l'assimilazione di sempre nuovi elementi nel corso della propria esistenza, fondati su una maggiore ampiezza di vedute; questi elementi, in quanto "INFORMAZIONI", non possono mai essere distrutti, ma precipitano nel mare della mente inconscia, per essere riacquisiti e ulteriormente sviluppati nei successivi percorsi esistenziali, come lungo una spirale. La consapevolezza suprema, seguita al superamento dell'ABISSO, consiste nell'accettazione profonda del viaggio infinito dell'anima da parte del Saggio, nel suo vivere nel mondo regalmente, comprendendone la vera realtà, assumendone il ruolo di CREATORE, e non di mero oggetto sottoposto a forze meccaniche. Questo principio della CONCILIAZIONE DEGLI OPPOSTI è accompagnato dalla consapevolezza che "tutto è tenebra", tutto è dominato dall'opera incessante della dea SHIVA, TUTTO E' ILLUSIONE, ogni nuova dimensione raggiunta non è altro che il sogno perpetuo che nasce dall'infinito mare del Nulla, del VUOTO QUANTISTICO e, pardossalmente, il NULLA (o lo spazio vuoto che separa le particelle subatomiche) è proprio la sede della creatività e delle infinite possibilità. Ogni verità è una "mezza verità", e la sua affermazione è, al contempo, anche la sua negazione; lo stesso Maestro Therion, nei capitoli finali del libro "Magick", espone la propria filosofia come una necessaria "tappa" evolutiva, che implica il sacrificio del Mago stesso. L'unica verità è il cambiamento; il Padre è il CAOS come dimensione delle infinite possibilità; "la parola del peccato è restrizione": ovvero il deserto in cui è destinato a vivere colui che non ha seguito la propria autentica missione. Altro punto fondamentale di questa filosofia è il principio di NECESSITA': l'universo si muove per forza d'inerzia, non per volontà, ed ogni evento del destino accade "necessariamente", generato dalla natura stessa dell'individuo e dalle causalità che si sono concatenate nel suo passato. Il DIO NASCOSTO non può essere nè conosciuto nè identificato con alcun elemento della creazione, perchè solo attraverso la manifestazione materiale egli si può riconoscere, e la sua natura è senza spazio e senza tempo, il suo pensiero è privo di pensiero, nessuno può avere il diritto di associare ad esso qualsiasi attributo e, qualora lo facesse, questo sarebbe un metodo per raggirare i propri simili per finalità di controllo delle coscienze, come abbiamo ben potuto constatare nel corso della storia.


 

Il DIO NASCOSTO è inconoscibile ed inimmaginabile, regna al di là dello spazio e del tempo, non è nè bene nè male, non è Amore, non ha dimensione nè pensiero e, paradossalmente, è infinito: esso è l'infinito NULLA che diviene TUTTO infinito; esso è l'ABISSO, il sonno senza sogni, perchè non esiste ancora nella sua manifestazione, l'Uomo è la sua forma esteriore. Tutto ciò che si può riconoscere ed immaginare appartiene all'ambito della realizzazione: l'INTELLIGENZA, la VOLONTA', l'AMORE, l'AZIONE, il DESIDERIO, il PENSIERO...e tutto ciò che E', appartiene unicamente alla rappresentazione, e dunque all'uomo. Il DIO NASCOSTO può acquisire forma e realizzare questi attributi solo mediante la sua manifestazione fisica e materiale, senza la quale sarebbe NULLA. E dunque il DIO NASCOSTO è soggetto all'uomo come il senso della vista si realizza attraverso la luce.

Il dovere dell'Uomo non consiste nella ricerca di una verità assoluta, ma nella persistenza della ricerca stessa, nella vigilanza del suo senso critico, e nella consapevolezza che non vi è obiettivo più alto che l'AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTA'. La Volontà vera, che corrisponde all'autenticità individuale e a quella che dev'essere necessariamente la propria missione nella vita, è costituita dall'essenza inconscia e oscura della mente, che non dev'essere posta in contrasto con la volontà cosciente. La volontà cosciente è serva dell'INCONSCIO, lui è il vero auriga; conoscere sè stessi significa non contrapporsi a quell'auriga e lasciarsi guidare dalle sue braccia, dopo averlo riconosciuto. Questa conquista dona all'uomo un potere immenso sulla realtà, perchè gli infonde sicurezza e fiducia in sè stesso.


UNA STELLA IN VISTA

Con i piedi nel fango, la testa nelle tenebre,
Uomo, quant'è pietosa la tua sorte!
I dubbi che t'affliggono, i mali che ti tormentano:
tu non hai più la forza di lottare...
Quale speranza hai in cuor, che valga la tua opera?

Non c'è una stella in vista!
I tuoi Dèi, marionette del prete si rivelano.
"Verità? E' relativa", dice la scienza.
Ridotto in schiavitù, con il bruto tuo simile,
l'amore ti tortura e la speranza
dell'amore s'è spenta. E neppure una stella
fioca ora scorge la vita.

Strisciava trascinandosi la tua carogna tremula
vedendosi di fango, in preda al caso
ed a una sofferenza completamente inutile,
temendo che l'assurdo caso ti schiacci
e che i cieli deserti così disseminassero
invano e invano queste vane zolle.

Ma se le anime tutte eternamente esistono,
se ogni individuo, assoluto, perfetto,
fa di sè stesso ormai una nebbia labile
di carne e mente per concelebrare
con la gemella maschera il più tenero
desiderio insaziato.

Taluni, ebbri, ancor nel loro sogno vagano,
e temono la morte, equivocando
tra sè stessi e le ombre che fatalmente incarnano.
Una Stella potrà ridestarli a sè stessi
e trasformarli in stelle serene che scintillano
sopra il mare tranquillo della vita.

Non avrà mai una fine ciò che ebbe inizio.
Tutte le cose durano in quanto sono.
Fai ciò che vuoi, perchè tutti gli uomini,
perchè tutte le donne sono stelle.
Pan non è morto, Pan vive tuttora!
Abbattete le sbarre!

All'Uomo io vengo, facendo mio numero
quello d'un Uomo, Leone di Luce;
io sono la Bestia la cui legge è Amore
sotto il dominio della Volontà.
Contempla dentro di te, non già nei cieli:
ecco una Stella in vista!

I versi di "UNA STELLA IN VISTA", a pag.397-398 di MAGICK, si sviluppano attraverso un crescendo emozionante in cui viene descritta la condizione dell'uomo comune, nelle prime stanze, la cui sorte infelice a causa della propria limitatezza rende ogni suo sacrificio vano, in quanto rivolto verso cose o persone che ripugnano la sua vera natura interiore, accettate passivamente e convenzionalmente come giuste e indiscutibili; l'uomo comune, infatti, è destinato eternamente a subire l'esistenza, la società, le convenzioni...perchè non conosce sè stesso, e non possiede la fiamma interiore e l'energia necessaria ad intraprendere un percorso evolutivo di emancipazione, è disarmonico, succube delle proprie esigenze egoistiche che non gli permettono di osservare l'orizzonte, non ha raggiunto il livello di "creatore", dipende da meccanicismi alienanti che ruotano intorno alla banalità e alla grigia mediocrità: egli infatti esiste, non vive.
"CONOSCI TE STESSO" non è una velleità, ma è un nutrimento indispensabile. L'Uomo che non conosce sè stesso, il suo valore e la sua missione nel mondo, rimane al di sotto della bestia ("ridotto in schiavitù, con il bruto tuo simile"), il suo orizzonte è limitato, il suo contesto vitale angusto, costituito da meschine relazioni opportunistiche, familiari o di convenienza sociale, è alienato da sè stesso.
Ma dalla quarta stanza uno spiraglio di luce inizia a squarciare le tenebre e la lugubre pesantezza delle strofe precedenti, descrivendo a poco a poco la condizione dell'Uomo realizzato, che ha completato la propria individuazione, la cui volontà non è conflittuale, ma "UNA", autentica, e il cui spirito è in perfetta sintonia con l'armonia universale, perchè ha reso cosciente la sua parte oscura, l'unica fonte di tutto il suo potere, conosce il proprio sentiero e lo percorre come una "stella serena sopra il lago tranquillo della vita", consapevole dell'imperturbabilità del proprio nucleo eterno e indistruttibile, la "SCINTILLA INTERIORE", per la quale ogni circostanza e avvenimento nell'arco di un'incarnazione non rappresenta altro che un'episodio, insignificante, nell'ambito dell'Infinito. La penultima stanza dichiara che non avrà mai fine ciò che ebbe inizio: tutto ciò che esiste nell'Universo è, infatti, essenzialmente INFORMAZIONE, e l'informazione è eterna, vive nella memoria universale, non può essere distrutta. Segue l'evocazione del dio Pan come energia e fuoco eterno del Divenire, principio cosmico e vitale. "AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTA'": tutto è energia, l'Amore e la Volontà sono elementi equivalenti della stessa sostanza universale, e mediante la magia dell'atto sessuale e le energie da esso scaturite, viene dissolta l'illusione cosmica permettendo all'identità autentica (Sole interiore, o Stella) di manifestarsi a se stessa; proiettando dunque queste energie verso qualunque tipo di desiderio si può influenzare attivamente l'Universo secondo la propria volontà. Il componimento termina con la descrizione di quali fossero le condizioni dell'uomo prima del raggiungimento di questa consapevolezza, in preda agli inganni e alla paura della morte ("e temono la morte, equivocando fra sè stessi e le ombre che fatalmente incarnano"), nella ricerca esteriore della propria felicità; l'Uomo che conosce sè stesso valorizza il proprio nucleo interiore, e non cade nelle trappole dell'alienazione ("contempla dentro di te, e non già nei cieli: ecco una Stella in vista!").

INNO A PAN

Foto: immagine del Dio Pan presso il giardino di Villa Frascati,  Roma.

"Fremi di dolce ardore nella luce,
Uomo! Mio uomo!
Esci precipitoso dalla notte
Di Pan! Iò Pan!
Iò Pan! Iò Pan! Viene attraverso il mare
Dalla Sicilia e dall'Arcadia!
Vagante come Bacco, con i fauni
E pardi e ninfe e satiri per guardie
Sull'asinello color latte, vieni
A me, a me!
Vieni insieme ad Apollo in abito nuziale
Vieni insieme ad Artemide, zolla sericea,
E la tua bianca coscia lava, o Dio
Bellissimo, nella luna dei boschi e sopra il monte
Di marmo, nell'alba della fonte d'ambra!
La porpora della preghiera appassionata
immergi nel sacrario tuo scarlatto,
Nella trappola cremisi,
L'anima che sussulta aprendo gli occhi
Per vederti filtrare dal groviglio
dei cespugli, e dal tronco contorto
Dell'albero vivente, anima e spirito.
Corpo e cervello... Vieni attraverso il mare
Iò Pan! Iò Pan!
Diavolo o dio, a me a me,
Mio uomo! mio uomo!
Vieni con trombe che squillano acute
Sulla collina!
Vieni con tamburi che rullano cupi
Dalla fontana!
Vieni col flauto e la zampogna!
Non son forse maturo?
Io, che attendo e che fremo e che lotto
Con l'aria che non offre rami verdi
Come nido al mio corpo
Stanco di vuoti abbracci,
Forte come un leone e come un aspide
Scattante, vieni, oh, vieni!
Sono stordito
Dalla lussuria solitaria
Del demoniaco.
Tu taglia con la spada i duri ceppi,
Divoratore d'ogni cosa e d'ogni cosa
Procreatore: dammi il tuo segno
Dell'Occhio Aperto,
E il petto eretto della dura coscia,
E la parola di follia e mistero,
O Pan! Iò Pan!
Iò Pan! Iò Pan Pan! Pan Pan! Pan,
Io sono un uomo.
Fai ciò che vuoi, come può fare un dio,
O Pan Iò Pan!
Iò Pan! Iò Pan Pan! Son desto
Nella stretta della serpe.
L'Aquila strazia con artigli e becco;
E gli dèi si ritraggono:
Vengon le grandi belve, Iò Pan! Son nato
Per morire sul corno
Dell'Unicorno.
Io sono Pan! Iò Pan! Iò Pan Pan! Pan!
Io sono il tuo compagno ed il tuo uomo,
Il capro del tuo gregge, ed oro e dio,
Carne sulle tue ossa, e fiore
Della tua verga. Con zoccoli d'acciaio
Io corro sulle rocce, dal solstizio
ostinato
All'equinozio.
E deliro: io stupro e strappo e infurio
Eternamente, mondo senza fine,
manichino, fanciulla, ninfa, uomo
Nella forza di Pan,
Iò Pan! Iò Pan Pan! Pan! Iò Pan!"

 

"FA' CIO' CHE VUOI": LA MANIFESTAZIONE DELLA VERA VOLONTA'

 Foto:  Aleister Crowley in veste rituale.

"Il primo passo dell'aspirante verso la porta dell'iniziazione gli dice che la purezza (l'unità di propositi) è essenziale più di ogni altra cosa. "Fai ciò che vuoi" lo colpisce come un raggio di ardente fiamma bianca che consuma tutto ciò che non è supremamente Dio. Egli sviluppa un senso sottile, il quale lo avverte che due linee di pensiero, da lui mai ritenute collegate, sono incompatibili. Eppure "Fai ciò che vuoi" penetra anche più profondamente; le opposizioni subconsce vengono rimosse. I santuari segreti dell'anima vengono purificati. "Fai ciò che vuoi" monda ogni parte di lui. EGLI E' DIVENTATO UNO, UNO SOLTANTO. La sua volontà viene conseguentemente liberata dall'interferenza dell'opposizione interiore, ed egli diviene un Maestro di Magia. Ma proprio per tale ragione, adesso egli è assolutamente impotente ad ottenere qualunque cosa che non sia in assoluta armonia con il suo giuramento originale, con la sua Vera Volontà, in virtù della quale si è incarnato come uomo". (Magick; pag.301)

Interpretazione:

In questo passo il MAESTRO THERION descrive le condizioni per la manifestazione della Vera Volontà individuale, per cui l'adepto eleva alla luce della consapevolezza le istanze inconsce. In questo modo la sua volontà non sarà più doppia come quella dell'uomo comune (sempre diviso fra le sue autentiche aspirazioni, che peraltro non conosce, e i falsi desideri per lo più indotti da convinzioni illusorie) ma diverrà "UNA" e priva di contraddizioni. La vera Magia, infatti, corrisponde all'azione cosciente, che rende l'individuo estremamente forte e sicuro. CONOSCI TE STESSO è la condizione fondamentale dell'assioma "FA' CIO' CHE VUOI". E' l'AUTENTICITA', ovvero la COERENZA INTERIORE,  che spalanca le porte dell'Universo all'Uomo superiore infondendogli l'energia spirituale necessaria al compimento della sua Opera nel mondo; l'AUTENTICITA' coincide con la NECESSITA' UNIVERSALE. Sono, in effetti, le opposizioni interiori dell'individuo comune a causare il fallimento dei suoi obiettivi, perchè nella maggioranza dei casi sono falsi, indotti, opposti a quella che dovrebbe la sua vera missione nella vita.

Leggiamo, a questo proposito, un'altro brano dal libro del MAESTRO THERION, a pag.51:

"La preoccupazione per gli indumenti, il cibo, il denaro, il giudizio degli altri, il come e il perchè, e soprattutto la paura delle conseguenze bloccano più o meno chiunque. Nulla è più facile, teoricamente, per un anaarchico che uccidere un Re. Deve soltanto acquistare un fucile, diventare un tiratore scelto, e sparare al Re da un quarto di miglio di distanza. Eppure, sebbene vi siano moltissimi anarchici, gli attentati sono pochi. Nello stesso tempo, la polizia sarebbe la prima ad ammettere che se un uomo fosse davvero stanco della vita nel profondo del suo essere, uno stato assai diverso da quello di quanti vanno in giro a proclamarsi staanchi della vita, potrebbe riuscire, in un modo o nell'altro, a uccidere prima qualcuno.

ORA, L'UOMO CHE HA SPERIMENTATO UNA QUALUNQUE DELLE FORME PIU' INTENSE DEL DHYANA E' LIBERATO. L'UNIVERSO, PER LUI, E' DISTRUTTO, ED EGLI E' DISTRUTTO PER L'UNIVERSO, PERCIO' LA SUA VOLONTA' PUO' PROCEDERE SENZA OSTACOLI." (pag.51)

Nel passo pubblicato qui sopra, Crowley descrive esattamente quanto abbiamo cercato di spiegare in precedenza: DHYANA è un termine sanscrito che significa "visione", ed è relativo ad un effetto della profonda meditazione e concentrazione della mente su un qualsiasi oggetto, purificandola da qualunque altra distrazione, al punto che l'oggetto della meditazione e il soggetto divengono "UNO", eliminando l'illusione della separazione della realtà fenomenica dal proprio Sè. "L'UNIVERSO PER LUI E' DISTRUTTO, ED EGLI E' DISTRUTTO PER L'UNIVERSO": indica il raggiungimento di una condizione spirituale superiore ai meccanismi universali di causa-effetto, il dissolvimento dell'illusione (l'universo distrutto) senza la quale il soggetto non conosce ostacoli alla realizzazione della sua volontà, considerandoli del tutto irrilevanti rispetto ai propri obiettivi e operando, quindi, ad un livello più alto. Questo può essere il caso di chi non teme le conseguenze delle proprie azioni, perchè ne conosce le finalità profonde scaturite dalla propria fiamma interiore e proiettate al mondo per il beneficio dell'umanità. .

IL LUOGO NASCOSTO: L'INCONSCIO

 

"Si dice, tra gli uomini, che la parola HELL, che significa inferno, derivi dalla parola HELAN, che vuol dire "nascondere", nella lingua degli anglosassoni. Ed è, dunque, IL LUOGO NASCOSTO; e poichè tutte le cose sono nel tuo "Io", questo luogo è l'INCONSCIO". (Magick, pag.438)

Interpretazione:

Ciò che si cela nel LUOGO NASCOSTO, non è mai tranquillamente affrontato dalla parte cosciente, perchè quest'ultima è sempre legata alle maschere sociali, alle illusioni, alle false convinzioni; per questo motivo il primo approccio è sempre unito ad emozioni negative, poichè le potenze inconsce si presentano con la maschera interpretativa della parte "cosciente", che le rifiuta e trae in inganno l'Uomo ponendolo in conflitto con tutto ciò che è positivo, amorevole ed essenziale per lui. Per questo tutto ciò che conduce l'Uomo verso la realizzazione viene inizialmente percepito con diffidenza, come indica la mitologica figura del drago, perchè egli viene minacciato dalla lunga ombra delle convenzioni che fino a quel momento lo hanno fatto sentire al sicuro, tollerato e "protetto" dalle rivendicazioni della massa mediocre. L'INCONSCIO è il contenitore infinito della ricchezza interiore dell'uomo, il PRINCIPE, l'energia e la potenza dell'Universo, il potere del Serpente; Lui soltanto possiede un'Essenza: tutto ciò che non gli appartiene è mera illusione, alienazione e follia. La mente libera dagli inganni delle illusioni e delle sovrastrutture accumulate nell'arco dell'esistenza, potrà finalmente percepire la sua bellezza e avviarsi all'unione con il Divino.

 

LA SCOPERTA DELL'AUTENTICITA' INTERIORE

 

"Ognuno deve scoprire da solo, accertandosene oltre ogni possibilità di dubbio, CHI E' e PERCHE' E'. Fatto questo, può tradurre in parole la Volontà che è implicita nel PERCHE'; o meglio, può tradurla in una Parola. Divenuto in tal modo conscio della retta via da seguire, egli deve ora comprendere le condizioni necessarie per percorrerla fino in fondo. Poi bisogna eliminare dal proprio essere ogni elemento estraneo od ostile al successo, e sviluppare quelle parti necessarie per controllare le condizioni cui si è accennato". (Magick; pag.177)

Interpretazione:

Il Maestro Therion, in questo passo, invita all'INDIVIDUAZIONE, ovvero alla liberazione dell'Essenza autentica individuale dall'influsso di fattori esterni quali: l'ambiente culturale o di appartenenza in cui l'uomo è cresciuto, ipocriti legami estranei alla sua natura interiore, il falso "io" costruito intorno alle aspettative altrui, che di fatto lo obbliga a vivere come "risposta ad altri" e ad estraniarsi da sè stesso. Tradurre "in una Parola" la propria Volontà indica la progressiva semplificazione del concetto relativo al proprio obiettivo, ridotto ad un unica, potente idea (Parola), in grado di smuovere e rafforzare il dominio dei processi mentali. Ma "divenire sè stessi", realizzarsi individualmente non ha nulla a che vedere con obiettivi egoistici di vario genere, men che meno con vantaggi sociali, ma con il più autentico e puro incontro con il proprio "Sè" interiore, che è indissolubilmente legato alla necessità cosmica, universale, e che per sua stessa natura dev'essere fine a sè stesso per potersi estendere al mondo. Le finalità egoistiche non sono mai legate al proprio vero Sè, il quale è infinitamente superiore ad ogni meschinità esistenziale, sono falsamente vantaggiose per l'individuo che le persegue, lo estraniano da sè stesso e da quell'elemento fondamentale che è l'anello di congiunzione fra l'universale e l'individuale. L'Uomo che ha trovato sè stesso va inevitabilmente oltre sè stesso, il suo orizzonte diviene infinito, nulla può frenare la sua volontà. Questo processo di individuazione è fortemente osteggiato dalla società dei consumi, dal capitalismo, da tutti quei sistemi parassitari che sopravvivono grazie all'infelicità, all'eterna insoddisfazione e alla ricerca esteriore del proprio benessere. Tutti si danno un gran da fare, impiegandoci tutte le risorse e le energie possibili, pur di allontanare l'uomo da sè stesso, dalla sua trascendenza. Il Maestro Therion nelle sue opere chiama questa scintilla divina "SANTO ANGELO CUSTODE", appunto perchè non vi è nulla di più sacro e inviolabile; non dedicare la propria esistenza all'incontro con il proprio Sè significa consacrarsi al fallimento, all'infelicità, al nulla. I tesori rifiutati dell'inconscio si trasformeranno in potenze negative e distruttive, perchè, in ogni modo, le vane apparenze esteriori non possono nulla contro la realtà vera, che proviene da dentro, l'energia inarrestabile e la volontà dell'Essenza, che sia portata alla luce oppure no. .

 

GLI ERRORI DELLA PSICOANALISI FREUDIANA

"Il professor Sigmund Freud e la sua scuola, in questi ultimi anni, hanno scoperto una parte della verità, che da molti secoli viene insegnata nei santuari dell'Iniziazione. Ma l'incapacità di afferrare la pienezza della verità, specialmente quella comportata dal mio sesto Teorema e dai suoi corollari, ha condotto lui e i suoi seguaci all'errore di ammettere che il "censore", dichiaratamente suicida, è a buon diritto l'arbitro della condotta. Perciò la psicoanalisi ufficiale è tenuta a sostenere una falsità, benchè la base di questa scienza sia stata l'osservazione degli effetti disastrosi, per l'individuo, del comportarsi falsamente nei confronti del proprio "io" inconscio, la cui "scritta sul muro" nel linguaggio onirico rappresenta la somma delle tendenze essenziali della vera natura dell'individuo. Il risultato è stato che gli psicoanalisti hanno interpretato erroneamente la vita, e hanno proclamato un'assurdità, sostenendo che ogni essere umano è essenzialmente un animale insano, antisociale e criminale. E' evidente che gli errori dell'Inconscio, deplorati dalla psicoanalisi, non sono altro, più o meno, che il "peccato originale" dei teologi da loro tanto disprezzati". (pag.178 del libro "Magick" di Aleister Crowley)

Interpretazione:

Ci dobbiamo doverosamente soffermare su questa breve nota di Crowley, considerando il fatto che la teoria psicoanalitica freudiana ha dominato tutto il secolo scorso, per distinguerne i contenuti imprescindibili dalle debolezze dovute allo spirito del suo tempo, confrontandole con l'eredità sapienziale che da secoli è stata segretamente trasmessa. Come quasi tutte le "nuove" teorie e correnti di pensiero nate nel XIX secolo, anche la psicoanalisi freudiana attinse, a sua volta, a conoscenze ataviche tramandate da generazioni presso le scuole iniziatiche, deformandole, puntualmente, a vantaggio del sistema sociale e delle convenzioni dell'epoca. Di fatto la psicoanalisi freudiana non è stata diffusa come una scienza, ma come una vera e propria religione, sancendo l'incontestabilità del suo promotore. In questo modo, ogni intuizione profonda di questa teoria (come la "scoperta" dell'Inconscio) venne inquinata dalla stessa inclinazione del suo fondatore ad assecondare il conformismo sociale, ed egli di fatto strumentalizzò nozioni ataviche per legittimare i disvalori apportati dalla società borghese: famiglia tradizionale, autoritarismo, sopraffazione, considerazione dell'uomo come un essere fondamentalmente privo di qualità intrinseche. In sostanza: la religione freudiana considera ogni preziosa risorsa come una forzatura proveniente dall'esterno, mentre ogni errore rimane attribuibile all'autenticità individuale. In realtà le necessità inconsce divengono distruttive (e autodistruttive) quando non sono riconosciute e vissute liberamente, permettendo all'individuo di compiere il proprio percorso evolutivo; l'arbitro della situazione (come ben evidenzia il MAESTRO THERION) non è la "censura psichica" che impedisce alle aspirazioni inconsce di emergere, ma è sempre ed inevitabilmente la parte oscura e negata, che rappresenta la vera ricchezza dell'uomo, la fonte di ogni grandezza e di ogni bellezza. La psicoanalisi freudiana  è un'ideologia puramente borghese, così come di estrazione borghese era lo stesso Freud, perciò non racchiude elementi progressisti, ma rimane circoscritta alle limitazioni della sua visione; l'ideologia freudiana non è predisposta ad affrancare l'individuo dai vari tipi di oppressione sociale, ma il suo compito è proprio quello di costringerlo entro le regole che sviliscono la sua esistenza impedendogli di raggiungere la pienezza; tutte le qualità individuali in conflitto con le regole sociali vengono senza tanti complimenti catalogate come patologie derivate da complessi irrisolti. La psicoanalisi freudiana ha sostanzialmente sostituito quello che in era feudale era il controllo religioso delle menti, rendendolo "scientifico", con una attribuzione laica più accettabile in ambito borghese capitalista. L'uomo nella visione freudiana vive, inoltre, in una dimensione del tutto individuale, nella quale l'ambiente sociale e i rapporti con il resto del mondo non contano nulla, e tutta la sua esistenza si svolge nel circolo vizioso di complessi sviluppati all'interno della trinità "padre, madre, figlio", dai quali, peraltro, non è previsto nessun tipo di emancipazione; in fin dei conti la famiglia patriarcale, tradizionale ed autoritaria viene considerata da quest'ideologia come un'entità essenziale,"come natura comanda". E' consuetudine atavica, infatti, quando si vuole imporre un determinato sistema di credenze o di convenzioni, attribuirle alla natura, allo scopo di renderle indiscutibili; la stessa crescita individuale, secondo Freud, si sviluppa nell'ambito di questa "famiglia naturale", dove i ruoli sono fossilizzati e consacrati all'eternità, e non vi è traccia, ad esempio, del principale ostacolo alle pacifiche relazioni sociali: l'INVIDIA, perno delle narrazioni mitologiche di tutto il mondo, affibbiata perfino agli Dèi, e descritta anche nella biblica storia di Caino e Abele. La società nel suo complesso è considerata una giungla nella quale il bruto (estremamente isolato e privo di ogni anelito di cooperazione nei confronti dei suoi pari) si scontra con altri bruti, in una visione del mondo assolutamente gretta e priva di orizzonte. E in effetti il MAESTRO THERION conclude dicendo che "il peccato originale" dei teologi non è altro che tutto ciò che la psicoanalisi freudiana vuole considerare come errori dell'inconscio. Ove la conoscenza iniziatica considera l'inconscio come ponte fra l'uomo e l'Infinito, la psicoanalisi lo relega a mero contenitore di impulsi fini a sè stessi; dove la conoscenza iniziatica considera il sesso come fulcro dell'energia spirituale, la teoria psicoanalitica lo reputa un semplice impulso animale a cui dare sfogo allo scopo di non creare nevrosi.
P.S: il testo riprodotto nell'immagine di questo post, si trova sempre alla stessa pagina 178 del libro "Magick", sopra la nota n.8 riguardante la psicoanalisi freudiana:

"Lo studente sincero scoprirà, dietro i simbolismi tecnici di questo libro, un metodo pratico per diventare un Mago. I procedimenti descritti gli consentiranno di discriminare tra ciò che egli è realmente e ciò che ha teneramente immaginato di essere. Egli non deve avere paura di contemplare quella realtà sconvolgente. Deve strappare via quelle vesti sgargianti di cui il pudore lo ha abbigliato; deve accettare il fatto che nulla può renderlo diverso da ciò che è. Può mentire a sè stesso, drogarsi, nascondersi...ma sarà sempre sè stesso. La Magia gli insegnerà che la sua mente lo costringe a fare la parte del traditore. E' un po' come se a qualcuno dicessero che i figurini dei sarti sono il canone della bellezza umana, ed egli cercasse di rendersi informe e scialbo come quelli. La Magia gli mostrerà la bellezza e la maestà della personalità che egli ha tentato di sopprimere e di camuffare". ("MAgick", pag.178)
 

 

L'EGIPAN: IL CONCETTO DEL TUTTO

 "Noi non vediamo alcuna inimicizia tra destra e sinistra, alto e basso e altre simili coppie di contrari. Queste antitesi sono reali solo in quanto affermazioni di relazione; sono le convenzioni di un sistema arbitrario per rappresentare le nostre idee in un simbolismo pluralistico fondato sul dualismo. "Bene" dev'essere definito in termini di ideali e di istinti umani; "Est" non ha alcun significato se non in rapporto agli affari interni della Terra; "Alto" non è la stessa cosa per due uomini diversi, a meno che, per puro caso, uno di essi si trovi sulla linea che congiunge l'altro al centro della Terra. "Difficile" è l'opinione personale dei nostri muscoli. "Vero" è un epiteto assolutamente inintelligibile, rivelatosi refrattario all'analisi dei nostri filosofi più abili. Non facciamoci scrupoli quindi nel restaurare il culto diabolico di quelle idee che le leggi del suono e dell'udito ci costrigono a collegare al gruppo degli Dèi, i cui nomi sono basati su ShT o D, vocalizzati dal libero soffio A. Infatti questi nomi trionfano; trionfano le qualità del coraggio, della franchezza, dell'energia, dell'orgoglio e della potenza; sono le parole che esprimono la volontà creatrice e paterna. Quindi il Diavolo è il Capricorno, il capro che balza sulle montagne più alte, la Divinità che, se si manifesta nell'uomo, fa di lui l'EGIPAN, il Tutto. Il Sole entra in questo segno quando inverte il corso per rinnovare l'anno, al Nord. E' inoltre la vocale O, adatta a ruggire, a tuonare e a comandare, poichè è un soffio forzato controllato dal cerchio fermo della bocca. E' l'occhio aperto del Sole esaltato, davanti al quale fuggono tutte le ombre; ed è anche quell'Occhio Segreto che forma un'immagine del suo Dio, la Luce, e le conferisce il potere di proferire oracoli, illuminando la mente. Quindi, è l'Uomo fatto Dio, esaltato e ardente; è pervenuto consciamente alla sua piena statura ed è pronto ad intraprendere il suo viaggio per redimere il mondo. Tuttavia, non può apparire nella sua vera forma: la visione di Pan farebbe impazzire gli uomini per la paura. Perciò deve nascondersi nel suo aspetto originario. Egli diviene, quindi, l'uomo che era all'inizio; vive la vita di un uomo; in verità, è interamente uomo. Ma la sua iniziazione lo ha reso signore dell'Evento conferendogli questa Conoscenza: tutto ciò che gli accade è l'esecuzione della sua volontà". (pag.216 - 217 del libro "Magick")

Interpretazione:

In questo importante passo del libro il MAESTRO THERION espone brevemente ma potentemente quello che si può considerare il cuore della flosofia thelemica ed iniziatica in generale: il superamento di ogni visione duale della realtà. Ogni dualismo è frutto di illusione; l'Essenza dello spirito universale, che trova nell'Uomo la via per la sua manifestazione, è stata scissa e falsificata, ponendo un velo sugli elementi più importanti atti a realizzare la felicità dell'Uomo nella consapevolezza del proprio valore. La visione dualistica della realtà, la divisione fra "bene" e "male", la mancata comprensione del fatto che tutto è relativo e non esistono verità assolute, sono caratteristiche della mente ordinaria, che non si è mai elevata al di sopra della mediocrità, che osserva la realtà dal basso verso l'alto ed è, quindi, priva di orizzonte. Ogni uomo abbastanza intelligente, che abbia nella sua vita intrapreso anche solo un basilare ma autentico percorso di conoscenza, sa che il vero Spirito Universale si esprime e realizza le sue opere dal basso, dal profondo, dall'oscurità, nella quale si celano le forze vivificatrici dell'esistenza; che la vera Essenza non è espressa da fredde icone celestiali o trascendenti gioie, quelle sono droghe, placebi: la vera grandezza scaturisce dalle inquietanti potenze del fuoco, della Terra, dell'inconscio...da tutti gli elementi che PAN, la divinità universale, incarna; ed Egli è tutto ciò che "E'", esiste fuori e dentro l'Uomo, tutto ciò che vive appartiene al potere sotterraneo e all'interiorità, unici veicoli di elevazione spirituale. Dunque tutto è relativo, perchè tutto proviene dall'interno, dal nucleo di ogni essere, e ogni verità è la verità soggettiva di quell'essere. Tutto è tenebra, ogni dimensione è soltanto un preludio di altre infinite trasformazioni. L'unica Verità assoluta è la dimensione della complessità, sopra la quale ogni cosa scorre. Non dobbiamo ascoltare chi si riempie la bocca di "bene" e di "amore", perchè il veleno della schiavitù dell'anima è sempre stato somministrato con il sapore del miele. Sono le trappole in cui vengono adescate le menti infantili e ingenue. Crowley, infatti, svelò la natura del numero della Bestia nell'Apocalisse di Giovanni, e questo numero, 666, è il numero dell'esagramma simbolo del Sole. In Babilonia, il culto del Dio nascosto era associato al Re dello Zodiaco, il dio-Sole, il cui numero misterico era 666. Possiamo ricordare anche il viaggio dell'anima (Inanna) agli Inferi nella mitologia sumera: la vuota, fredda e falsa Inanna viene spogliata di tutti i suoi orpelli prima di incontrare la sorella regina degli Inferi, Ereshkigal, e soltanto quell'incontro le ha permesso di edificare il proprio valore, di avere radici e concretezza, di non essere più una vuota e ottusa figura celestiale. Ma il culto del dio Sole non è l'adorazione della Stella attorno a cui ruotano i nostri pianeti, quanto quello del sostituto del Sole nell'uomo: la sua Stella interiore, il suo Sè autentico. Dunque SATANA, SHAITAN, come giustamente chiarisce Crowley, non è altro che l'UOMO NELLA SUA REALIZZAZIONE, ed è il più potente nemico di ogni parassita dell'anima. Ma l'UOMO-PAN si deve ben guardare dal mostrare la sua vera natura all'umanità inferiore: essa non lo può percepire con lo sguardo dell'illuminazione, e tutto ciò che oltrepassa la sua comprensione lo trasforma in maschere spaventose. L'UOMO-PAN non è più uno strumento del destino, un automa governato da potenze straniere: è l'Avatar dell'Essenza universale e nulla può interporsi alla sua volontà vera.

 

L'UOMO 666: IL QUADRATO MAGICO DEL SOLE

 

“Qui sta la Sapienza” dice GIOVANNI nell’APOCALISSE, aggiungendo “chi ha intendimento conti il numero della Bestia poiché è il numero dell’uomo, e il suo numero è 666” (Ap. 13-18).

Il LIBRO DELL'APOCALISSE è la chiave cabalistica dei VANGELI, dove "chi ha intendimento" vi scorge il messaggio che nei secoli è stato nascosto e riservato a pochi, ovvero la cifra 666 come risultante della somma del QUADRATO MAGICO DEL SOLE della tradizione. La scienza cabalistica ha origini antichissime, e le sue nozioni sono state ereditate occultandole nelle profondità ermetiche del testo biblico, non sono certo una novità introdotta dal MAESTRO THERION. Nella simbologia esoterica i QUADRATI MAGICI sono legati ai SIGILLI PLANETARI; ad ogni pianeta appartiene un numero; i primi 7 (Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna) vanno dal 3 al 9. Questi quadrati sono rappresentati in molte cattedrali e opere d'arte del Medioevo e del Rinascimento. Il numero 6 corrisponde alla parte centrale dell'ALBERO DELLA VITA cabalistico, TIPHERETH, che a sua volta corrisponde al cuore nel corpo umano; il SIGILLO DI SALOMONE consiste in una stella a 6 punte, che raffigura l'interconnessione fra gli elementi Fuoco, Acqua, Terra, Aria, e la sua simbologia è legata alla sublimazione e trasformazione delle energie nell'atto sessuale, che è la traduzione fisica e materiale dell'Essenza spirituale, e il mezzo attraverso il quale l'Uomo si ricongiunge con il proprio Sè superiore. Questa conoscenza dell'unità inscindibile del TUTTO nelle sue manifestazioni materiale e spirituale, così semplice ed intuitiva, venne occultata nei secoli alle masse, rimanendo nell'ambito dei privilegi di casta. Separando l'elemento istintuale dall'elemento spirituale, che sono UNO, l'Uomo è destinato a vivere nell'oscurità, nella più cieca ignoranza e nel perenne conflitto con sè stesso, con la Natura, e con i propri simili. Come possiamo osservare nella figura qui sopra, il QUADRATO MAGICO DEL SOLE è formato da sei caselle su ogni lato, e la somma dei numeri che si trovano in queste sezioni da come risultato 111, dal quale, moltiplicandolo per 6, otteniamo il numero 666, ossia l'ARCHETIPO DEL SOLE. Il numero 666, in relazione all'UOMO e al SOLE, identifica l'UOMO-DIO e, per similitudine, la stessa funzione vitale della nostra Stella nel sistema solare equivale alla funzione del centro alchemico dell'Uomo: TIPHERETH, IL SERPENTE DELLA CONOSCENZA,  il cui nome richiama la forza invincibile (SOL INVICTUS) dell'energia del nucleo vitale dell'Uomo, che è la stessa energia che si trova nel nucleo di ogni Stella e di tutto ciò che vive. Quest'energia può essere evolutiva, se l'uomo riconosce sè stesso come Divinità, o involutiva, se l'uomo vive nell'ignoranza delle proprie potenzialità e si percepisce come prodotto inferiore di un Dio superiore a lui: quest'ultima è la condizione dell'Uomo separato da sè stesso, che non si identifica più con la propria Divinità interiore. 666 è la cifra che identifica IL SANTO ANGELO CUSTODE, IL SOLE SPIRITUALE, SATANA, il Dio vivente incarnato nell'Uomo, e identifica l'energia che concilia e sublima ogni parte del TUTTO, il punto in cui ogni elemento si riconosce nell'altro, il superamento di ogni conflitto, di ogni separazione, di ogni infelicità; perchè l'infelicità è SEPARAZIONE, la salvezza è AMORE, ovvero UNIONE.

 

"AHA": POESIA DI ALEISTER CROWLEY, DAL LIBRO MAGICK, pag.15-16

 

"Sette sono le chiavi della grande porta
essendo otto in una e una in otto.
Per prima cosa, sia immobile il tuo corpo,
avvolto nel sudario della volontà,
rigido come cadavere; così potrai abortire
i bimbi nevrotici che solleticano il pensiero.
Poi, regola il tuo ritmo del respiro:
sia basso, agevole, regolare e lento,
così che l'esser tuo sia in sintonia
con il sonno del grande mare Pacifico.
Terzo, sia pura e calma la tua vita,
ondeggi dolcemente come una palma in assenza di vento.
Quarto: la volontà di vivere sia legata
all'unico grande amore del profondo.
Quinto: lascia che il tuo pensiero, divinamente libero
dai sensi, osservi la sua entità.
Sorveglia ogni pensiero che scaturisce: accresci
ora per ora la tua vigilanza.
Intensa e acuta, volta all'interno, non si lasci
sfuggire un solo atomo d'analisi.
Sesto: su di un solo pensiero ben fissato
arresta ogni bisbiglio del vento.
Come una fiamma eretta e immota,
brucia l'essere tuo in una parola!
Acquieta poi quell'estasi, prolunga
la tua meditazione salda e forte,
uccidendo anche Dio, se egli distrae
la tua attenzione dall'atto prescelto.
Infine, soverchiate tutte queste cose,
è tempo che fiorisca il fiore di mezzanotte.
L'unità è compiuta. Eppure, perfino in questo,
figlio mio, tu non ti sbaglierai
se freni l'espressione, se lanci
lo sguardo alla radice oscura dell'estasi,
obliando nome, forma, vita, tensione,
anche di tale coscienza:
penetra fino al cuore! E qui ti lascio:
Tu sei il Maestro. Io rendo omaggio
al tuo splendore che lontano irraggia,
o Fratello dell'Astro d'Argento!"

Interpretazione:

Questa poesia del MAESTRO THERION descrive il percorso introspettivo della meditazione yogica e costituisce un profondo ed intenso riassunto dei più nobili obiettivi della filosofia thelemica. Iniziamo dai primi versi:

"Sette sono le chiavi della grande porta
essendo otto in una e una in otto": si riferisce ai 7 livelli di profondità necessari per raggiungere il nucleo della Coscienza autentica, del Sè, e corrisponde alla totale liberazione da ogni condizionamento esteriore ed alla più assoluta libertà. Sette sono anche i punti di concentrazione energetica lungo la spina dorsale e la loro attivazione e controllo è l'obiettivo della meditazione. Tutte queste concentrazioni costituiscono l'una il seme dell'altra e non sono altro che l'estensione dell'unico elemento spirituale fino a raggiungere l'ottavo stadio in cui l'anima risveglia i propri poteri occulti.

"Per prima cosa, sia immobile il suo corpo,
Avvolto nel sudario della volontà,
Rigido come cadavere; così potrai abortire
I bimbi nevrotici che solleticano il pensiero": per ottenere i risultati più soddisfacenti è necessario che il corpo sia posizionato in modo da non poter distrarre la concentrazione, adottando una postura che non generi la necessità di essere modificata. I "bimbi nevrotici" sono i pensieri incontrollabili che si affacciano alla mente, simili a potenze straniere. La vera essenza, infatti, è nascosta sotto una coltre di elementi del tutto incontrollati, ed il compito della meditazione è proprio quello di distinguere ciò che è autentico da ciò che è pura illusione e da cui non può nascere nulla se non mera distrazione.

"Poi regola il tuo ritmo del respiro:
Sia basso, agevole, regolare e lento;
Così che l'esser tuo sia in sintonia
Con il sonno del grande Mare Pacifico": non può esserci conoscenza della propria interiorità spirituale senza conoscenza delle funzioni e delle necessità della sua corrispondenza fisica e corporea. Il principale requisito della funzione del respiro è quello di poter essere sia volontario che involontario, di fungenre, quindi, da connessione con la propria essenza più profonda. Controllare la funzione del respiro e renderla calma e fluente permette di scivolare nelle profondità del proprio essere.

"Terzo: sia pura e calma la tua vita,
Ondeggi dolcemente come una palma in assenza di vento": il concetto di purezza nella filosofia di Thelema, non dev'essere confuso con l'estraniazione caratteristica della via della mano destra, la quale sopprime ogni valore intrinseco, ma con la pura autenticità individuale, seguendo la legge thelemica, che è legge universale: "Fà ciò che vuoi", al di là di ogni condizionamento esteriore e di ogni insussistente "etica a priori". La calma, l'assenza delle angosce e dei tormenti dovuti alla lontananza dal proprio Sè, subentrerà come conseguenza dell'essere fedeli a sè stessi e, quindi, in armonia con la stessa necessità universale.

"Quarto: la volontà di vivere sia legata
All'unico, grande amore del profondo": senza analisi introspettiva, senza fame di conoscenza, la semplice esistenza non si potrebbe trasformare in vera Vita, e l'uomo non sarebbe altro che un'inutile e rozzo abbozzo, preda di ogni parassita psichico pronto a strumentalizzare tutto il suo vuoto esistenziale, finendo direttamente nella folta schiera anonima di religioni e fenomeni di massa istituiti allo scopo di creare falsi desideri e perenne infelicità, per poi poterlo adescare con altrettanto falsi concetti di "speranza".

"Quinto: lascia che il tuo pensiero, divinamente libero
Dai sensi, osservi la sua entità.
Sorveglia ogni pensiero che scaturisce: accresci
ora per ora la tua vigilanza!
Intensa e acuta, volta all'interno, non si lasci
Sfuggire un solo atomo d'analisi": la nostra mente è connessa all'Infinito, perciò, in assenza di radici profonde e di profonda consapevolezza della propria vera volontà e di quelli che sono gli autentici cardini della propria esistenza, per sua stessa natura rccoglie quello che capita sul sentiero, concentrandosi di volta in volta su pensieri del tutto alieni dal suo percorso evolutivo, perchè la mente non può "spegnersi", non può "dormire", e quindi se non persegue un cammino di conoscenza dell'universo e della propria Essenza la sua attività diverrà essenzialmente autodistruttiva: potenze straniere si impossesseranno di essa, creando il bello e il brutto tempo, ingigantendo delle minuzie, rinunciando alle cose veramente importanti, seguendo fantasmi inconsistenti. Ma l'interiorità dev'essere forgiata, deve assumere consistenza mediante un percorso alchemico in cui corpo e mente collaborano nella continuazone di questo cammino.

"Sesto: su di un solo pensiero ben fissato
Arresta ogni bisbiglio del vento!
Come una fiamma eretta e immota,
Brucia l'essere tuo in una parola!
Acquieta poi quell'estasi, prolunga
La tua meditazione salda e forte,
Uccidendo anche il Dio, s'Egli distrae
La tua attenzione dall'atto prescelto": questa sesta fase del percorso meditativo equivale all'unione dell'anima con il Tutto, ovvero con la totale liberazione dal proprio falso Io (Ego) e con la consapevolezza profonda del motto ermetico "così sopra, come sotto", ovvero del fatto che individuale e universale sono strettamente correlati; assoluto e relativo si uniscono nella più elevata armonia cosmica. E quando l'anima conosce profondamente sè stessa ed è guidata da obiettivi inerenti la propria vera volontà, non deve farsi scrupolo ad abbattere ogni ostacolo che le si frapponga, perchè nessuno al mondo ha il diritto di mutilare il percorso altrui e le esperienze di cui quest'ultimo necessita, nemmeno Dio, essendo ogni presunta volontà "superiore" un inganno e un'illusione indotta da infantili convinzioni.

"Infine, soverchiate tutte queste cose,
E' tempo che fiorisca il fiore di mezzanotte!
L'unità è compiuta. Eppure, persino in questo,
Figlio mio, tu non sbaglierai
Se freni l'espressione, se lanci
Lo sguardo alla radice oscura dell'estasi,
Obliando nome, forma,vista, tensione,
Anche di tale alta coscienza;
Penetra fino al cuore! E qui io ti lascio:
Tu sei il maestro. Io rendo omaggio
Al tuo splendore che lontano irraggia,
O fratello dell'Astro d'Argento!": questi versi conclusivi espongono il fine della meditazione, che è l'unione con il Tutto, con lo Spirito universale che è fuori e dentro di noi e corrispondono ad una condizione psicologica fuori dallo spazio e dal tempo, un rapimento estatico denominato "Samadhi", che potrebbe sembrare l'ultimo livello raggiunto dalla meditazione, ma non lo è, perchè oltre questo, come esorta anche il MAESTRO THERION (Se freni l'espressione, se lanci
lo sguardo alla radice oscura dell'estasi,
Obliando nome, forma,vista, tensione,
Anche di tale alta coscienza) si apre una dimensione chiamata il "Nulla positivo", perchè in essa ogni cosa precedentemente esistita viene dissolta. I versi finali esprimono quello che è il vero fulcro della filosofia thelemica: l'assoluta libertà individuale di ognuno, al di là di ogni condizionamento; ed infatti il MAESTRO THERION non volle mai essere considerato una guida, e la filosofia thelemica (che corrisponde allo svelamento dei più profondi principi iniziatici) si basa sulla più totale autonomia e responsabilizzazione individuale, ponendo le basi di una nuova era che vedrà un'umanità adulta, libera e responsabile, aperta alle proprie infinite potenzialità, estremamente complessa e matura, all'insegna del progresso e della ragione.

 

LA VERITA' E' IRRAGGIUNGIBILE

 

"Dobbiamo discutere in breve il problema della realtà, perchè un equivoco in proposito ha dato origine a infinite difficoltà. C'è la storiella dell'americano che, in treno, vede un altro americano con un cesto di forma insolita. Vinto dalla curiosità, gli domanda: "Scusi, cos'ha in quel canestro?". L'altro, un tipo taciturno con la bazza, risponde:"Una mangusta". Il primo viaggiatore resta sorpreso, perchè non ha mai sentito nominare una mangusta; dopo una pausa si fa coraggio e domanda:"Ma cos'è una mangusta?". "La mangusta mangia i serpenti", risponde l'altro. E il primo insiste:"Eperchè le serve la mangusta?". "Ecco, vede...", risponde il secondo viaggiatore, in tono confidenziale, "...mio fratello vede i serpenti". Il primo rimane più perplesso che mai; ma poi, dopo una lunga riflessione, continua pateticamente:"Ma non sono serpenti veri". "Sicuro", risponde l'uomo con il cesto, "ma neanche questa è una mangusta vera". La storiella è una parabola perfetta della magia.

NELL'UNIVERSO PERCETTIBILE NON ESISTE LA VERITA'. OGNI IDEA, QUANDO VIENE ANALIZZATA, CONTIENE UNA CONTRADDIZIONE.

E'del tutto inutile, se non come espediente temporaneo, contrapporre una categoria di idee ad un'altra considerandola più reale. Il progresso dell'uomo verso la divinità non è necessariamente un'avanzata verso la verità.

TUTTI I SISTEMI FILOSOFICI SI SONO SGRETOLATI. MA OGNI CATEGORIA DI IDEE CONTIENE ENTRO SE' STESSA RELAZIONI VERE."

Interpretazione:

Quel che Crowley espone in questo breve passo del libro, non è altro che il principio comune alla scienza, alla matematica, alla conoscenza iniziatica, e ad ogni categoria di individui che abbiano dato un senso alla propria esistenza, analizzando la realtà con spirito critico senza lasciarsi circuire da vincoli ideologici: ovvero l'assunto che la verità assoluta non esiste, che ogni idea, filosofia di vita, ordine e sistema non è altro che l'espressione di una determinata tappa della storia o di un determinato momento nell'evoluzione individuale. Infatti, come afferma Crowley a pag.504, "tutti gli atti devono essere uguali", perchè ogni atto è il risultato di forze interagenti nell'ambito della necessità universale, quindi, proprio per il fatto stesso di esistere, non può che essere assolutamente legittimo. L'Universo è anarchico, non esistono atteggiamenti buoni o cattivi, fatti giusti o ingiusti, ma ognuno possiede pari dignità. Assimilare profondamente questo messaggio equivale a raggiungere il più alto livello di libertà interiore, e quindi di rispetto del diritto e della dignità altrui. Infatti, colui che non è libero non potrà mai riconoscere il naturale diritto all'assoluta libertà individuale degli altri. Ma ogni epoca deve definire il proprio necessario percorso, pur sapendo che anche quest'ultimo sarà inevitabilmente superato da successive, infinite trasformazioni. Così universalmente (a livello sociale) come individualmente. L'Essenza dell'Universo è fondamentalmente negativa, non metafisica, da qui l'assunto riaffermato dal MAESTRO THERION:"tutto è tenebra", ed è proprio il fatto di non riconoscere ed accettare questa realtà che ha causato perenne infelicità, dovuta al rifiuto della complessità, e al rifiuto dell'unica e vera divinità a cui è sottoposta ogni esistenza: il Caos, ovvero la dimensione della realtà vera che nega sè stessa, ed è perciò infinita, libera da ogni vincolo e sorgente di ogni possibilità. Questa è l'asse della vera umiltà, alla quale fece appello anche Socrate, dimostrando come nessuno potesse possedere una verità valida per tutti. Dunque il CAOS è il padre, mentre BABALON, la DONNA SCARLATTA o Grande Madre della filosofia thelemica, è rappresentata come una prostituta proprio perchè vuole dimostrare l'inconsistenza di ogni affermazione etica e morale. Ogni bene è relativo e ogni idea di bene superiore rispetto alle individuali e profonde necessità di ognuno è una perversione della debolezza o un'inganno dispotico, che genera divisione e barbarie. Quando questi principi saranno universalmente accettati l'umanità si potrà considerare emancipata dalla sua lunga, interminabile infanzia, libera da chimere e da false speranze di salvezza: tutto ciò che esiste è informazione eterna e necessaria che si estende in un'Universo infinito, e dall'infinito non si può uscire.

 

LA NUOVA FORMULA "FIAOF" DELL'EONE DI HORUS - L'ANDROGINO COME REALTA' SUPREMA DELL'ESSERE

 

"WILLIAM JAMES, in "Varieties of religious experience", ha giustamente classificato le religioni dividendole in due gruppi: quelle "dell'unica nascita" e quelle "delle due nascite"; ma la religione ora proclamata nel LIBER LEGIS le trascende entrambe. Non vi è alcun tentativo di sbarazzarsi della morte negandola, come nelle religioni dell'"unica nascita", nè di accettare la morte come passaggio ad una nuova vita, come nelle religioni "delle due nascite". Nell'ASTRUM ARGETEUM, vita e morte sono egualmente episodi di un'evoluzione, come il giorno e le notte nella storia di un pianeta. Ma, per spingere più oltre la similitudine, noi guardiamo il pianeta da lontano. Un fratello dell'ASTRUM ARGENTEUM guarda (ciò che un'altra persona chiamerebbe) sè stesso, come uno - o meglio come alcuni - tra un gruppo di fenomeni. Egli è quel "nulla" la cui coscienza è in un senso l'universo considerato come un fenomeno singolo nel tempo e nello spazio, e in un altro senso è la negazione di tale coscienza. Il corpo e la mente dell'uomo hanno importanza esclusivamente come l'ha il telescopio per l'astronomo. Se il telescopio venisse distrutto, non si determinerebbero differenze importanti per l'universo che lo strumento rivela. Si sarà ormai compreso, quindi, che questa formula dell'IAO è una formula di THIPHERET. Il mago che la usa è conscio di essere un uomo soggetto alla sofferenza, e ansioso di trascendere tale stato divenendo una cosa sola con Dio. Gli apparirà come il supremo rituale, il passo finale; ma in realtà, come è già stato fatto osservare, è soltanto un preliminare. Per l'uomo normale di oggi, tuttavia, rappresenta una conquista considerevole; e vi è una formula molto anteriore, al cui studio e alla cui analisi sarà dedicato il capitolo 6. Il MAESTRO THERION, nel 17° anno dell'Eone, ha ricostruito la parola IAO in modo da soddisfare le nuove condizioni della Magia imposte dal progresso. Poichè la parola della Legge è THELEMA, il cui numero è 93, tale numero dev'essere il canone di una messa corrispondente. Perciò egli ha ampliato IAO prendendo la O come un'Ayin, e poi aggiungendo Vau come prefisso e suffisso. La parola completa è quindi VIAOV (o FIAOF), il cui numero è 93. Possiamo analizzare particolareggiatamente questa nuova parola, e dimostrare che è un geroglifico adeguato del rituale di auto-iniziazione in questo EONE di HORUS. I punti principali sono:

EONE DI ISIDE: età matriarcale. La Grande Opera concepita come semplice e diretta. La teoria si riflette nelle usanze del Matriarcato. La partenogenesi è considerata vera. La vergine (Yod-virgo), contiene in sè il principo della crescita, il seme ermetico epicenio. Questo diviene il BIMBO NELL'UOVO (A-Arpocrate) in virtù dello Spirito (A=aria, che impregna l'avvoltoio-madre) e diviene poi il Sole, o Figlio (F=la lettera di Tipheret, 6, anche quando è scritta come Omega, in copto).

EONE DI OSIRIDE: età patriarcale. Due sessi. I concepito come la verga-padre (Yod nel Tetragrammaton). A, il Bimbo, è perseguitato dal Drago, che dalla bocca emette un'inondazione per inghiottirlo. Il DRAGO è anche la madre, la madre malvagia di Freud. Il Bimbo è ARPOCRATE, minacciato dal coccodrillo nel Nilo. Vi troviamo il simbolismo dell'ARCA, della Bara di OSIRIDE, ecc...Il LOTO è la Yoni; l'acqua è il liquido amniotico. Per vivere la propria vita, il figlio deve lasciare la madre, e vincere la tentazione di tornare a rifugiarsi in lei. Kundry, Armida, Giocasta, Circe...sono simboli di questa forza che tenta l'Eroe. Egli può prenderla come serva quando l'ha dominata, per guarire suo padre (Amfortas), per vendicarlo (Osiride) o per placarlo (Jehova). Ma per diventare uomo deve cessare di dipendere da lei conquistando la lancia (Parsifal), rivendicando le proprie armi (Achille) o fabbricandosi la clava (Ercole), e vagare nel deserto privo d'acqua come Krishna, Gesù, Edipo, ecc...fino all'ora in cui, come figlio del Re, o Cavaliere Errante, deve conquistare la Principessa, e insediarsi su di un trono straniero. Quasi tutte le leggende degli eroi comportano questa formula, in simboli sorprendentemente simili.

F-VAU, IL SOLE FIGLIO: E' RITENUTO MORTALE; MA COME LO SI PUO' DIMOSTRARE? SEMBRA UNA PERVERSIONE TOTALE DELLA VERITA': I SIMBOLI SACRI NON ACCENNANO A NULLA DI SIMILE.

LA RELIGIONE OSIRIACA E' UNA FANTASIA FREUDIANA, FATTA DELLA PAURA UMANA DELLA MORTE E DELL'IGNORANZA DELLA NATURA.

L'idea della partenogenesi persiste, ma ora è la formula per incarnare i semidei, o Re divini; e questi devono venire uccisi e resuscitati in un modo o nell'altro.

EONE DI HORUS: due sessi in una sola persona. FIAOF 93. La formula completa che riconosce il Sole come Figlio (Stella), come l'unica unità preesistente manifesta, dalla quale tutto scaturisce e alla quale tutto ritorna. La GRANDE OPERA consiste nel trasformare l'FF iniziale di Assiah (il mondo dell'illusione materiale) nel FIF finale di Atziluth: il mondo della pura realtà. Scrivendo il nome in esteso, FF + IFD + ALP + OIN + FI + 390 = Sh T = XX + XI = 31, la chiave segreta della  Legge.

F è la stella manifestata.

I è la vita segreta....serpente
la luce segreta....lampada;
l'Amore segreto....bacchetta;
la Libertà segreta....ali;
il silenzio segreto....manto.

Questi simboli appaiono tutti nell'Atu "L'Eremita". Sono i poteri della Yod, la cui estensione è la Vau. Yod è la mano con cui l'uomo fa la sua volontà. E' anche la Vergine; la sua essenza è inviolata.

A è il Bimbo che ha creato suo padre e resa feconda sua madre - ARPOCRATE, ec..., come prima; ma egli si sviluppa in:

O, il DIAVOLO ESALTATO (anche l'altro OCCHO SEGRETO) per mezzo della formula dell'iniziazione di HORUS, descritta altrove particolareggiatamente. Questo Diavolo è chiamato SATANA o SHAITAN, e visto con terrore da quanti ignorano la sua formula e, immaginando di essere malvagi, accusano la stessa Natura della loro colpa-fantasma.

..............................................................

Nell'EONE DI OSIRIDE venne compreso in verità che l'uomo deve morire per poter vivere. Ma ora, nell'EONE DI HORUS, noi sappiamo che ogni evento è una morte; soggetto e oggetto si uccidono a vicenda nell'AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTA'; ognuna di queste morti è essa stessa vita, il mezzo con cui ciascuno relizza sè stesso in una serie di episodi.

Il secondo punto principale è il completamento dell'A (Bacco infante) da parte dell'O (Pan - Parsifal conquista la lancia, ecc...). Il primo processo consiste nel trovare la I nella V; iniziazione, purificazione, ritrovamento della radice segreta di sè stessi, la Vergine ermafrodita che è 10 (Malkut), ma scritto nel 20 pieno (Giove). Questa Yod nella Vergine si espande nel Bimbo nell'Uovo formulando la Segreta Saggezza  della Verità di Ermete nel Silenzio del Matto. Egli acquisisce la Bacchetta-occhio, osservando, agendo e venendo adorato. Il PENTAGRAMMA INVERTITO, BAPHOMET, l'ERMAFRODITA, divenuto adulto, genera sè stesso a sè stesso, di nuovo come V. Si noti che ora vi sono sempre due sessi in una sola persona, così che ogni individuo procrea sessualmente sè stesso, mentre Iside conosceva un solo sesso, e Osiride riteneva opposti i due sessi. Inoltre, la formula è Amore  in tutti i casi; e la fine è il principio, su di un piano più elevato. La I è formata da V togliendole la coda, la A si forma equilibrando 4 Yod, la O formulando un triangolo invertito di Yod, il che suggerisce la formula di NUIT, HADIT, RA-HOOR-KHUIT. A è gli elementi vorticanti come una Swastika; l'energia creatrice nell'azione equilibrata". (Dal libro MAGICK di ALEISTER CROWLEY, pag.210-211-212-213-214-215-216-117-218)

Interpretazione:

Questo è uno dei capitoli più importanti del libro, dove il MAESTRO THERION espone le formule cardine che caratterizzeranno la nuova Era della civiltà umana: l'EONE DI HORUS, destinato a durare duemila anni, durante il quale l'uomo potrà manifestare le più complesse e svariate possibilità, essendosi liberato da ogni preconcetto limitante, soprattutto quello della differenza sessuale e della paura della morte, come vedremo. Innanzitutto il MAESTRO THERION suddivide in tre tappe il percorso dell'evoluzione umana: EONE DI ISIDE (età matriarcale); EONE DI OSIRIDE (età patriarcale); e l'EONE DI HORUS, ovvero l'Era attuale, il cui inizio è stato posto nel 1904, e che troverà la sua piena realizzazione attraverso il compimento di alcune conquiste fondamentali. Una fra queste, e la più importante, consisterà nel superamento della paura della morte, come ben esposto da ALEISTER CROWLEY in questo testo, mediante la consapevolezza dell'immortalità ed inviolabilità del proprio nucleo fondamentale, ovvero il Sè interiore, considerato come una fiamma eterna che tutto consuma nello spazio e nel tempo, pur trovandosi in una dimensione separata dallo spazio e dal tempo. Questo concetto è espresso in complicate formule cabalistiche, utili allo scopo di fissare determinati elementi ordinandoli in modo che la mente razionale possa comprenderli. Una delle più importanti è sicuramente la formula FIAOF (o (VIAOV), che è un compimento dell'incompleto e antico mantra IAO (che è parola di potere), la quale indica i tre passaggi fondamentali del "divenire" universale: ISIDE - APOPHIS - OSIRIDE; in ambito individuale ISIDE rappresenta la condizione dell'uomo in armonia con la Natura, ma non ancora realizzato in tutte le sue potenzialità, una condizione idilliaca ma infantile; APOPHIS è la successiva transizione verso la manifestazione del CAOS come catarsi necessaria al passaggio ad una condizione esistenziale superiore; OSIRIDE è l'uomo rinnovato dalla purificazione di APOPHIS, risorto dopo il sacrificio di sè. La formula IAO ha origini antiche, risalenti all'Antico Egitto, essendo uno dei moltissimi nomi di HORUS, e se ne servirono anche gli gnostici alessandrini nel II secolo a.C. per identificare il "Dio nascosto" che, secondo il loro misticismo, si trova ad un livello superiore rispetto al "Demiurgo" (nome con cui gli gnostici identificano il creatore della dimensione materiale e manifestata dell'Universo). Il perfezionamento della formula IAO apportato da Aleister Crowley, ovvero FIAOF (o VIAOV) con l'aggiunta della F (o Vau nell'alfabeto ebraico: per gli occultisti questa lettera sintetizza la forza universale che separa ed unisce ed ha il potere di regnare sul pensiero), indica l'assoluta sovranità del Figlio (HORUS: la Stella manifestata) il quale viene indicato come principio e fine. Ma è proprio questo il punto: non esiste un'inizio e una fine, in quanto i tre processi iniziatici dello IAO sono ora considerati come un "continuum", uno sviluppo immanente ad ogni atto nella realtà fenomenica, che viene ritenuta del tutto illusoria rispetto alla FIAMMA INTERIORE (Horus) che arde in eterno e costituisce l'unica realtà in grado di modificare, secondo la sua Volontà, la realtà formata da aggregati di elementi in divenire. "AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTA'": ogni uomo si unisce con il proprio Sè autentico nell'Amore, e questo è il presupposto per la sua unione con ogni altro essere  nell'Amore consapevole assoggettato alla Volontà vera. La religione dell'unica nascita  non concepiva la morte come un problema, pur non comprendendola, considerandola semplicemente come il nulla. La religione delle due nascite, osiriaca, la cui formula è IAO, accetta l'idea della morte come evento tragico, e ne istitusce il culto come sacrificio di sè, in vista della Resurrezione e della conquista di una consapevolezza superiore; questo rituale è basato sulla credenza che l'essere possa realmente morire, così come nell'antichità si credeva morto e resuscitato ogni giorno l'astro solare. La nuova ERA DI HORUS, invece, sarà basata sulla consapevolezza dell'illusorietà del mondo sensibile, e dell'immortalità del Sole individuale, paragonato all'astro solare. Il nuovo Eone vedrà il superamento della paura della morte e della concezione della Natura e dell'universo come entità fondamentalmente tragiche.

"ALLO STESSO MODO SI COMPORTA IL SOLE: E POICHE' ORA SI SA CHE LA NOTTE NON E' ALTRO CHE L'OMBRA DELLA TERRA, UGUALMENTE LA MORTE NON E' ALTRO CHE L'OMBRA DEL CORPO, CHE VELA LA SUA LUCE DAL SUO PROPRIETARIO" (Dal libro "IL CUORE DEL MAESTRO", di Aleister Crowley)

Non più un concetto di "vita dopo la morte", ma la stessa vita è considerata come un continuum, così come l'Essere interiore non può essere disgiunto dalla sua manifestazione materiale nell'Universo, per cui la morte fisica non è altro che un'ombra che segna un singolo passaggio in un eterno ciclo di incarnazioni, dettate dalla regola assoluta che governa l'universo: la NECESSITA', secondo la quale tutto ciò che esiste non si può estinguere e spirito e materia sono interdipendenti. Alla luce di questa consapevolezza non ha più senso il rituale della tragica morte seguita dalla resurrezione, perchè HORUS, il Figlio coronato e conquistatore, non muore mai e, quindi, non può rinascere, ma procede sempre radioso per la sua strada, assolutamente inviolabile e superiore alle sue transitorie manifestazioni. Ma la Stella interiore e gli elementi transitori sono "uno", "così in alto come in basso", due facce della stessa medaglia; in questo consiste la conciliazione degli "opposti" (che opposti non sono, ma polarità di un unico elemento) nella prospettiva superiore. Materia e Spirito: tutto è UNO, così come l'unità spazio-temporale. Il superamento della paura della morte consentirà all'uomo di non essere più assoggettato a poteri parassitari e di non temere più l'incontro di nuove esperienze che accompagneranno la sua infinita evoluzione.

 

EONE DI HORUS: DUE SESSI IN UNA SOLA PERSONA

HORUS, il Figlio, come Stella manifestata e realizzazione piena dell'uomo, dev'essere di natura necessariamente androgina, superando quella che si può considerare la più gravosa forma di restrizione che si è perpetuata nei secoli: la differenza sessuale, che può essere stabilita culturalmente a livello comportamentale, ma rappresenta sempre una forzatura, poichè il Sè autentico non ha caratteristiche dell'uno o dell'altro sesso, ma appartiene a entrambe. Le inclinazioni e le peculiarità dell'uno e dell'altro sesso non sono congenite, ma indotte e fuorvianti rispetto all'universo interiore dell'uomo, che è correlato al suo stato originario puramente androgino, che incarna la sua identità suprema. L'uomo, infatti, come MICROCOSMO, non è e non potrà mai rimanere un essere parziale, con tutte le limitazioni che ne conseguono, ma è suo inderogabile dovere raggiungere la pienezza, la vera maturità che consiste nella conciliazione degli opposti, e principalmente quando questi riguardano le caratteristiche sessuali, che saranno armonizzate nell'uomo del futuro. L'unione delle polarità maschile e femminile sarà la più importante conquista della nuova Era, nell'EONE DI HORUS, in accordo con l'essenza del BAPHOMET venerata dai Templari e da ogni individuo illuminato della storia.

"IL BAMBINO HORUS E' ERMAFRODITA. GRAZIE A QUESTO, PER FARE SOLTANTO UN ESEMPIO, POSSIAMO PREVEDERE IL COMPLETO RIFIUTO DEL PREGIUDIZIO IN TUTTE LE SUE FORME". (J. Daniel Gunther, studioso membro dell'Astrum Argenteum di Aleister Crowley)

“L’Androgino si trova nelle profondità della psiche e dell’inconscio” (Jean Libis-scrittore francese). L'ANDROGINO, infatti, non è un mito, ma consiste nella vera realtà e nella piena realizzazione dell'Essere, filo conduttore di ogni culto iniziatico, fin dall'inizio dei tempi, e nella CABALA in particolare simboleggia l'unione del maschile con il femminile, personificata dall'ADAM KADMON (l'ermafrodito primigenio); la separazione di queste due polarità corrisponde all'illusione del dualismo e alla coscienza ancora addormentata, mentre l'armonizzazione, in un unico individuo, del femminile e del maschile corrisponde al compimento della GRANDE OPERA, la quintessenza e la PIETRA FILOSOFALE della tradizione alchemica. E' un processo  sia individuale che universale inarrestabile, perchè insito nella stessa necessità cosmica evolutiva. La realizzazione androgina delle generazioni future spaventa le caste le istituzioni che hanno detenuto il potere nell'Era che si sta concludendo, poichè non vi è nulla di più potente nell'Universo di un essere umano completo, che in sè possa includere tutte le possibilità, che non abbia, perciò, una mente esposta a nessun tipo di pregiudizio e limitazione. La divisione dei sessi nei ruoli e nei comportamenti (a cui fin da tenera età si poteva essere educati) è sempre stata sostegno del pilastro di ogni società arretrata ed autoritaria: la famiglia tradizionale, la quale non ha proprio nulla a che fare nè con la Natura, nè tantomeno con la responsabilità, bensì con il controllo. L'ANDROGINO, nel suo essere libero da ogni vincolo e limitazione, non potrà che essere il requisito fondamentale del cittadino del futuro, ovvero di una società libera, basata sulla vera responsabilità, che può provenire solo dalla più completa consapevolezza e dal superamento di ogni forma di restrizione, interiore ed esteriore. Il REBIS, l'ADAM KADMON cabalistico, incarna la più preziosa e perenne conoscenza iniziatica: la divinità nascosta nell'interiorità dell'uomo, l'ANDROGINO, la PIETRA FILOSOFALE, l'Essere superiore, che riconosce in sè tutte le nature.       

"QUESTO SERPENTE, E' COLUI CHE HA RESO DIVINA LA NOSTRA RAZZA, CONOSCENDO IL BENE E IL MALE. EGLI ORDINO': CONOSCI TE STESSO! E INSEGNO' L'INIZIAZIONE. EGLI E' IL DIAVOLO DEL LIBRO DI THOT, E IL SUO EMBLEMA E' IL BAPHOMET, L'ANDROGINO CHE E' IL GEROGLIFICO DELLA PERFEZIONE ARCANA. EGLI E' DUNQUE VITA E AMORE. MA SOPRATTUTTO LA SUA LETTERA E' AYIN, L'OCCHIO, COSI' CHE EGLI E' LUCE, E LA SUA IMMAGINE ZODIACALE E' IL CAPRICORNO, LA CAPRA CHE SALTA IL CUI ATTRIBUTO E' LA LIBERTA'". (Aleister Crowley)

L'ANDROGINO è la luce della nuova Era. Ma questo non concerne solamente la conoscenza intuitiva, ma è il progresso della scienza stessa e della biologia a svelare la concretezza di queste antiche nozioni. La biologia cellulare ha infatti potuto osservare come ognuno di noi costituisca un insieme estremamente complesso a livello cellulare, e come fino a cinque settimane di vita ognuno abbia l'effettiva possibilità di divenire maschio o femmina.

L'uomo e la donna nell'ANDROGINO, il Sole e la Luna nella Stella Fiammeggiante, la squadra e il compasso nel simbolo della Massoneria. Solo l'unificazione dei contrari come polarità machile-femminile può portare l'uomo al massimo livello di consapevolezza e di illuminazione, permettendogli di riconoscere pienamente la sua Stella interiore e di guidare la realtà seguendo la propria vera volontà. Lo ZOHAR dice a tal proposito "Fai attenzione, tutti gli spiriti sono composti di maschio e femmina, e, dopo, i due elementi vengono separati" (Zohar III, 43b). L'INDIVIDUAZIONE e la reintegrazione nell'ANDROGINO delle due polarità costituisce un processo fondamentale per il raggiungimento dell'equilibrio psichico ed il superamento di ogni conflitto interiore; infatti, tutti sappiamo quanto danno e follia ha provocato ogni concezione dualistica della realtà nella storia dell'uomo.

"IL RAGGIUNGIMENTO DELLA CONSAPEVOLEZZA, DELL'AUTOCOSCIENZA, IMPLICA LA SCOPERTA DELLA PROPRIA ANDROGINIA. CONSAPEVOLEZZA E ANDROGINIA SONO LE DUE QUALITA' ESSENZIALI DELLA DIVINITA'. INOLTRE, DATO CHE CONSAPEVOLEZZA E ANDROGINIA IMPLICANO PERFEZIONE, LA DIVINITA' E' ANCHE IMMORTALE. LA DIVINITA' E' IMMORTALE PERCHE' ANDROGINA. E' IMMORTALE PERCHE' L'IMMORTALITA' E' ATTRIBUTO DELLA PERFEZIONE E LA PERFEZIONE, A SUA VOLTA, IMPLICA UNA PERSONALITA' INDIVISA. LA PERSONA CHE IGNORA LA PROPRIA DUPLICE NATURA FUNZIONA CON UNA SOLA META' DEL SUO ESSERE, LA SUA PERSONALITA' E' SCISSA ED EGLI VIVE IN UNO STATO DI MISERIA SPIRITUALE. AL CONTRARIO, CHI PRENDE COSCIENZA DELLA PROPRIA PERSONALITA' DUALE CONDIVIDE LE QUALITA' DEL DIVINO" (Arturo Schwartz: dal libro "Cabala e alchimia")



DAL LIBER SAMEKH di ALEISTER CROWLEY, a pag. 434 del libro "MAGICK"

 

"O Sole che respira e fluisce!
O Sole IAF! O Sole Leone Serpente, Bestia
che vortica, folgore, generatore di vita!
Tu che fluisci! Tu che vai!
Tu Sole-Satana-Hadit che vai senza volontà!
Tu Aria! Spirito! Tu senza limiti e senza vincoli!
Tu, Essenza, Aria che vortica rapida, elasticità!
Tu che vaghi, Padre di tutto!
Tu che vaghi, spirito di tutto!
Tu, splendente forza del respiro! Tu, Sole
Leone Serpente! Tu, Salvatore, salute!
Tu Ibis, uccello segreto e solitario, saggezza inviolata,
la cui Parola è Verità, che crea il mondo con la sua Magia!
O Sole, IAF! O Sole Leone Serpente, Bestia che vortica, folgore, generatore di vita!
Tu, Sole spirituale! Satana, tu Occhio,
tu lussuria! Grida forte! Grida forte!
Fai girare la ruota, o Padre mio, o Satana, o Sole!
Tu, il Salvatore!
Silenzio! Dammi il tuo segreto!
Allattami, tu fallo, tu Sole!
Satana, tu Occhio, tu lussuria!
Satana, tu Occhio, tu lussuria!
Satana, tu Occhio, tu lussuria!
Tu, da te stesso causato, da te stesso determinato, esaltato, Altissimo!" (Aleister Crowley, Magick, pag.434)

Interpretazione:

Questa evocazione dell'energia spirituale e vitale dell'Uomo, si trova a pag.434 del libro "Magick", ed è un estratto del LIBER SAMEKH: "rituale impiegato dalla BESTIA 666 per il conseguimento della Conoscenza e conversazione del suo Santo Angelo Custode (Satana)" (come presentato a pag.432). Analizzeremo qui di seguito i profondi significati del testo. SAMEKH è la quindicesima lettera dell'alfabeto ebraico, e corrisponde ad un archetipo che esprime il concetto di necessità, di "pressione", di impulso; la sua forma ricorda un serpente che si morde la coda; il suo significato è "LA FINE E' INNESTATA NEL PRINCIPIO", rappresenta l'energia e la spinta che proviene dal basso, dal profondo, verso la pienezza, verso il "divenire sè stessa" di ogni cosa; è associata alla lettera X (24° lettera dell'alfabeto latino) che rappresenta il dubbio, il mistero e la spinta a conoscere. La X viene definita come il Mistero irraggiungibile, la forza che sovrasta ogni manifestazione universale, ed è simboleggiata dal Pentacolo rovesciato. Il PENTACOLO ROVESCIATO simboleggia le energie irruenti che provengono dalle profondità dell'Essere, dal basso, e che si oppongono ad ogni stagnazione ed immobilità, in favore dell'espansione e dell'evoluzione nel divenire universale; costituiscono il principio stesso della vita, delle forze dell'inconscio, dell'orgasmo sessuale e dell'ascesa dell'anima da un piano inferiore ad un piano superiore. Il SANTO ANGELO CUSTODE il Sè autentico e profondo riconosciuto dalla consapevolezza del Mago.

SAMEKH corrisponde alla forza che "comprime" e, dunque, permette l'aggregazioe delle parti dall'indifferenziato alla manifestazione materiale, è lo Spirito che si fa Materia. La STELLA a cinque punte rovesciata è l'Essenza di LILITH e del CAPRO DI MENDES; LILITH è il demone femminile babilonese associato alla tempesta e alla distruzione; ma non dev'essere interpretata come un'entità malevola, infatti il compito di LILITH non è la distruzione fine a sè stessa, bensì (come ogni elemento "distruttivo" nell'universo) l'abbattimento di tutto ciò che è falso, superato, ipocrita e non corrisponde all'autentica natura individuale; perciò le entità distruttive (come la dea SHIVA, ad esempio), sono temute e rifuggite dalla mente cosciente, legata alle illusioni e alle false convinzioni, mentre rendono un'ottimo servizio alle potenzialità inconsce, che dalla distruzione delle cose vane possono emergere. Non sono mai le entità benevole, sorridenti, pacifiche...a portare l'illuminazione, ma l'implacabilità e l'irruenza degli elementi inquietanti, dell'oscurità, del tormento...perchè essi non sfioreranno nemmeno ciò che è autentico e reale, ma non avranno nessuna pietà per l'ipocrita. Il numero 15 è strettamente correlato all'energia scaturita dall'orgasmo sessuale, poichè esso è la traduzione fisica dell'energia spirituale ed è, perciò, inseparabile da essa, essendo il tramite con cui l'anima umana si eleva e si nobilita ai più alti livelli. Su questo punto bisogna riaffermare che il rapporto omosessuale è il mezzo migliore per sublimare più intensamente le energie, perchè concretizza il raggiungimento della pienezza maschile-femminile nel singolo individuo.

SAMEKH è dunque il grande alchimista, l'energia indistruttibile che forgia lo Spirito, elevandolo, l'ANGELO INTERIORE, che odia la falsità e attende la propria realizzazione nell'Uomo, senza il quale l'Uomo non è altro che un numero e un vuoto involucro. Ma l'energia di SAMEKH può essere pericolosa per coloro che perseguono obiettivi esclusivamente egoistici; il vero Uomo, l'UOMO NUOVO, l'Uomo reale e realizzato della nuova Era, può nascere solo da una visione universale, e da finalità che nulla hanno a che fare con la mera soddisfazione dell'Ego. Tutto è energia nell'Universo, tutto può essere utile o dannoso, secondo l'uso che se ne fa, ogni elemento può nobilitare o degradare, ma non c'è alcun fiume che, anche dopo un lunghissimo corso, non raggiunga il mare, la mèta può essere solo allontanata, ma è lì, ad attenderci; perciò il male non esiste, l'errore non esiste, tutto attende il suo tempo e nulla può essere giudicato. SAMEKH è l'energia indispensabile alla GRANDE OPERA dell'ESSERE, la forza dell'animalità e dell'istinto dalla quale proviene l'intelligenza e la trasformazione, in una parola: SAMEKH conduce alla vera VITA dell'Uomo, è il suo Genio, la sua pienezza, in opposizione alla grigia ed inutile esistenza del mediocre e di chi si nasconde in mezzo al gregge. La VERGINE o GRANDE MISTERO dei Cabalisti, l'AKASHA degli occultisti, il LUCIFERO biblico.

La BIBBIA, come gli Iniziati comprendono bene, è certamente un testo  rimaneggiato infinite volte nel corso dei secoli, ma non dobbiamo limitarci a giudicarne la superficie, il messaggio politico e morale che costituisce il foraggio delle masse ed è utile al loro controllo, bensì dobbiamo considerarne lo strato più profondo, iniziatico, nascosto fra le righe e comprensibile solo a chi ha intrapreso un percorso di conoscenza delle antiche mitologie e simbolismi provenienti da epoche remotissime; e questo messaggio è stato bene interpretato dalla CABALA e dai suoi cultori nel corso della storia, anche se molti aspetti sono rimasti volutamente nascosti nella filosofia thelemica alle masse per volontà dello stesso Crowley, poichè ogni cosa dev'essere portata alla luce a suo tempo per dare buoni frutti, quando l'umanità sarà pronta ad accoglierne il messaggio. IL FUTURO DETERMINA IL PASSATO: lo dice anche la scienza secondo i nuovi sviluppi; è vero che nell'Universo ogni elemento agisce guidato da NECESSITA' (vera legge cosmica fondamentale ), ma è altresì vero che la stessa necessità che porta l'Essenza universale a realizzarsi nell'Uomo costituisce una forza irreversibile ed assoluta; in poche parole: la GRANDE OPERA si può ritardare, ma non fermare, le forze titaniche che dal basso spingono verso il progresso infinito saranno sempre più forti di ogni presuntuosa stabilità. SAMEKH, inoltre, rappresenta l'ANDROGINO, ovvero l'unità perfetta fra maschile e femminile, il SANTO ANGELO CUSTODE così com'è denominato da Crowley, di cui l'uomo deve divenire cosciente nel corso della sua evoluzione e che incarna lo Spirito Universale prima della sua scissione nel dualismo della manifestazione. Infatti, secondo la giusta interpretazione cabalistica del testo biblico, ADAM venne creato per primo ed era ANDROGINO, trovandosi in perfetta armonia con il suo Essere; EVA fu creata in un secondo momento da una sua costola, venne estratta perciò da lui, perchè era in lui. Il BAPHOMET DI MENDES, che la SAMEKH simboleggia, viene letto al contrario, ovvero TEM-OHP- AB, "Templi omnium hominum patti Abbas", ossia "Il Tempio della Pace di tutti gli Uomini", e personifica l'energia e la forza creatrice della Natura che, mediante un processo alchemico dell'anima, aiuta la sua trasformazione nel viaggio dell'esistenza, fino al rango di Divinità. Quest'energia ribelle che proviene dalle profondità dell'Essere, questa forza demolitrice del fasullo e vivificatrice dell'autentico, che è nemica di ogni restrizione ed estende l'anima verso l'Infinito, che è dentro e fuori di noi.

 

L'UOMO UNICO ARTEFICE DEL SUO DESTINO

"L'Adepto deve accettare ogni "spirito", ogni "incantesimo", ogni "flagello" come parte del suo ambiente, e assoggettarli tutti a sè stesso; cioè, deve considerarli come concause di sè stesso. Essi lo hanno fatto qual'è, corrispondono esattamente alle sue facoltà. In ultima analisi, hanno tutte eguale importanza. Il fatto che egli è ciò che è dimostra che ogni fattore è equilibrato. L'impatto di ogni nuova impressione influenza nella dovuta misura l'intero sistema. Perciò egli deve rendersi conto che ogni evento è assoggettato a lui e accade perchè egli ne ha bisogno. Il ferro arrugginisce perchè le molecole richiedono ossigeno per soddisfare le loro tendenze. Non sono affamate d'idrogeno; perciò la combinazione con tale gas è un evento che non avviene. Tutte le esperienze contribuiscono a renderci completi. Ci sentiamo soggetti ad esse finchè non lo riconosciamo; e allora ci rendiamo conto che esse sono soggette a noi. E quando ci adoperiamo per sfuggire a un'esperienza, quale che sia, facciamo torto a noi stessi. Ostacoliamo le nostre tendenze. Vivere è cambiare; e opporsi al cambiamento significa ribellarsi alla legge che abbiamo preposto al governo delle nostre vite. Sdegnarci contro il destino significa quindi abdicare alla nostra sovranità e invocare la morte. In verità, abbiamo stabilito la pena di morte per ogni infrazione alla legge della vita. E ogni fallimento nell'incorporare una qualunque impressione affama la facoltà particolare che ne aveva bisogno". ("Magick" di Aleister Crowley, pag.447)

Interpretazione:

In questo passo il MAESTRO THERION è molto chiaro nell'affermazione dell'assoluta responsabilità di ogni individuo nei riguardi del proprio destino e delle circostanze nelle quali si trova a doversi destreggiare. La RESPONSABILITA' INDIVIDUALE è l'elemento che separa l'Uomo compiuto, illuminato, dall'individuo comune condizionato dalle stesse limitazioni che si è autoimposto, ed è inscindibile dalla LIBERTA'. Questo ci induce a riflettere su quanto sia ancora lontana la società umana da questo obiettivo. La libertà dev'essere, in primo luogo, una condizione intima, intrinseca, scaturita dalla consapevolezza individuale di ciò che si è realmente e di ciò che si vuole realmente, di quelle che sono le necessità inscindibili dal nostro Essere interiore, distinte dai falsi desideri indotti da fattori esterni. Non potrà mai essere libero un'individuo che non abbia intrapreso un reale percorso di conoscenza di sè stesso, della Natura e dell'Universo, che non possegga la Fiamma interiore, ovvero l'energia indomita del profondo che non si lascia avvincere e rinnega ogni limitazione. L'Uomo è un'entità infinita, deve volare alto sopra le acque del destino, deve esserne spettatore e regista, non deve lasciarsene travolgere facendosi impressionare dalle ombre o dagli spauracchi che sono conseguenza delle sue stesse azioni, e perciò sono soggetti a lui e sono utili, nel bene e nel male, al risveglio della sua coscienza. Potrebbe sembrare un ragionamento scontato, risaputo...ma in realtà non appartiene nemmeno al lontano orizzonte dell'uomo comune. Molti sono coloro che non si lasciano mancare alcun tipo di esperienza, ma pochi sono coloro che lo fanno con il desiderio della conoscenza, dell'evoluzione e della comprensione (assimilazione); per fare un esempio: oggi sono certamente moltissime le persone che viaggiano sempre, da un emisfero all'altro, turisti compulsivi che sembrano affamati di nuove esperienze, eppure in loro non accade alcun tipo di trasformazione, non vi è nulla che lasci un'impronta, e questo perchè non hanno "energia", nucleo, fiamma, non hanno spessore, e manca loro il fondamentale requisito per divenire esseri umani completi: l'ALCHIMISTA INTERIORE, la componente luciferina e vitale dell'anima, che conduce alla pienezza, senza la quale l'uomo non è nulla ed esiste semplicemente, non vive, languendo nella più triste miseria spirituale. Le esperienze esteriori devono essere inscindibili da quelle interiori, ogni atto deve avere come finalità l'AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTA', deve, cioè, perseguire lo scopo dell'assimilazione delle potenzialità e delle forze universali, nulla dev'essere eseguito meccanicamente, la PASSIONE dev'essere il motore di ogni atto. Senza l'obiettivo della conoscenza e dell'espansione ogni atto rimane fine a sè stesso, si degrada e consegue un'effetto regressivo anzichè evolutivo. Le stesse esperienze che possono arricchire forgiando lo spirito, possono abbruttire e degradare se non unite all'intelligenza e alla "comprensione"; se ne deduce che la principale forza motrice universale è la VOLONTA', non sono gli atti, perchè la stessa azione può essere giusta o ingiusta, può portare illuminazione o ottenebramento, in rapporto alla volontà con cui è stata messa in atto. L'Uomo che persegue la vera conoscenza non teme nessuna nuova esperienza, perchè è guidato unicamente dalla propria forza interiore e dal desiderio di espansione, ed è consapevole del fatto che ogni atto è uguale davanti a lui, e che solo la sua vera Volontà potrà connotare quell'atto di un valore positivo o negativo per il suo percorso. Tutto è positivo per colui che possiede la SCINTILLA INTERIORE, la passione che è il suo legame con l'Infinito, mentre tutto porta all'annullamento per il mediocre, che ha scelto la propria condizione per viltà o per congenita penuria di energia vitale. La vera Libertà comporta una qualità imprescindibile dalla spinta evolutiva, che è, appunto, l'ENERGIA infinitamente maggiore che l'Illuminato possiede rispetto all'individuo mediocre. Ma siamo davvero certi che tutti posseggano questa fonte di vita eterna? Che la SCINTILLA INTERIORE dorma nelle profondità di ognuno? TUTTO E' ENERGIA: chi possiede quest'energia sublime ed incontenibile, non potrà mai abdicare alla sua missione e fingere che non esista, perchè essa è la forza dell'Amore (scaturito dall'incontro con il proprio Sè autentico) che supera ogni paura, è il potere della Volontà che irrompe oltre ogni margine, è la VOLONTA' NECESSARIA che governa l'Universo. VOLONTA' e NECESSITA' infatti, nella visione della superiore armonia universale, sono congiunte. 

 

IL MESSAGGIO DELLA CIFRA 666

"Inoltre l'Angelo appare in Tipheret, che è il cuore di Ruach, e quindi il Centro di Gravità della mente. E' poi ispirato direttamente da Kether, l'Io assoluto, attraverso la via della Grande Sacerdotessa, o Intuizione iniziata. Perciò l'Angelo è in realtà il Logos, o espressione articolata, dell'intero Essere dell'Adepto, così che, via via che egli si avvia alla perfetta comprensione del Suo nome, si approssima alla soluzione del problema supremo: CHI E' IN REALTA' LUI STESSO. L'Adepto può essere certo che il suo Angelo lo condurrà a questa affermazione finale; perchè la coscienza di Tipheret è l'unica connessa per mezzo di sentieri con le varie parti della sua mente. Perciò nessuno, tranne Lui, possiede la Conoscenza necessaria per calcolare le combinazioni di condotta che organizzeranno e combineranno le forze dell'Adepto in previsione del momento in cui diviene necessario affrontare l'Abisso. L'Adepto deve controllare una massa compatta e coerente, se vuole avere la certezza di scagliarla lontana da sè con un gesto deciso. Io, la BESTIA 666, levo la voce e giuro di essere stato condotto io stesso a tal punto dal mio Angelo. Dopo che ebbi conseguito la Conoscenza e conversazione di Lui in virtù del mio ardore e di questo rituale che dono agli uomini miei simili e soprattutto in virtù del grande amore che Egli mi porta, sì, in verità Egli mi guidò all'Abisso: mi ingiunse di gettare via tutto ciò che avevo e tutto ciò che ero; e in quell'ora Egli mi abbandonò. Ma quando giunsi al di là dell'Abisso, per rinascere nel grembo di BABALON, allora Egli venne a me, dimorando nel mio cuore vergine come suo Signore ed Amante! Egli fece inoltre di me un Magus, parlando attraverso la sua Legge, il Verbo del Nuovo Eone, l'Eone del Figlio Incoronato e vincitore. Così Egli adempì la mia volontà di portare completa libertà alla razza degli uomini. Sì, Egli compì inoltre in me un prodigio, ma a questo proposito io ho giurato di mantenere il silenzio".

Interpretazione:

In queste poche righe il MAESTRO THERION descrive il suo incontro con il proprio Sè interiore (Angelo), che lo condurrà all'illuminazione dopo aver superato la prova dell'ABISSO: fase evolutiva in cui l'anima abbandona ogni sua precedente conquista e definizione individuale per conseguire l'unione con la propria origine, o SCINTILLA DIVINA, il Sè transpersonale da cui ogni manifestazione è scaturita, il non-manifesto e infinito Spirito universale, rinascendo successivamente dal ventre di BABALON (personificazione dell'eterna manifestazione materiale) e completando la propria identificazione con il Dio nascosto. L'ANGELO, rispetto all'ALBERO DELLA VITA cabalistico, si trova in TIPHERET, che corrisponde alla SEPHIRA centrale a metà sentiero del pilastro centrale attraverso il quale discende ed ascende la spirale di energia, permettendone la trasmutazione alchemica. KETHER (la Corona) corrisponde alla superiore SCINTILLA DIVINA che si manifesta in TIPHERET; perciò TIPHERET viene identificato con la BELLEZZA insita nella manifestazione della Natura e dell'Uomo, ed è contrassegnato dal numero 6. Il SANTO ANGELO CUSTODE in TIPHERET è LUCIFERO, il SALVATORE, o LOGOS MANIFESTATO: nucleo vitale dell'Uomo, posizionato nel Cuore, la parte centrale dell'ALBERO DELLA VITA in cui vengono elaborate tutte le trasmutazioni alchemiche delle energie, e in cui vengono integrati tutti gli opposti per conseguire un superiore livello di consapevolezza. Analizzando la parola TIPHERET scopriamo che la sua radice è PEER (che significa "frutto", realizzazione, il seme che germoglia), e RAFA, che significa "guarigione": la guargione, appunto, dell'Essere che viene liberato dall'illusione della dualità mediante l'armonia e la conciliazione degli opposti, ed elevato ad un piano superiore di esistenza: il divino ANDROGINO, o ADAM KADMON. Al centro dell'ALBERO DELLA VITA, TIPHERET corrisponde al punto in cui i due volti della divinità universale (KETHER e MALKUT: il primo scintilla divina da cui origina la manifestazione, e il secondo come Regno della manifestazione) vengono portati alla luce del più alto livello di consapevolezza, e integrati nell'ADAM KADMON, o Uomo rinato nella sua pienezza, mediante la sua riunificazione con l'UNO. Dal punto di vista esoterico Dio, l'Uno, non dev'essere confuso con l'Entità separata "essoterica" concepita dalla mente ancora infantile delle masse, ma con una condizione dell'Essere libera da ogni dualismo, e perciò con l'Uomo stesso che ha raggiunto questa condizione.

CIO' CHE E' IN BASSO E' COME CIO' CHE E' IN ALTO, E CIO' CHE E' IN ALTO E' COME CIO' CHE E' IN BASSO, PER COMPIERE I MIRACOLI DELLA COSA UNA" (Ermete Trismegisto-Tavola Smeraldina):

ne deriva che ogni malattia dell'anima e della sua maanifestazione fisica è dovuta alla concezione duale della realtà. La concezione duale fra Dio e l'Uomo corrisponde, infatti, ad una condizione patologica dell'anima divisa nelle sue complementarietà, e perciò infelice e prostrata in una condizione di miseria spirituale; la consapevolezza apportata dal SANTO ANGELO CUSTODE, fulcro della vita, in TIPHERET, consiste nel raggiungimento della pienezza, nel superamento di ogni illusione fonte di paura, di ogni condizione che rende l'uomo succube della realtà e non artefice del suo destino. Il MAESTRO THERION ha, infatti, superato il concetto di "sacrificio" come elemento imprescindibile dell'illuminazione e della trasmutazione delle energie verso una condizione superiore, liberando l'uomo da questa angoscia proprio grazie al concetto della "continuità" con cui questo processo di caduta ed ascesa si ripete nell'esistenza e nella Natura stessa. La discesa (caduta) e la manifestazione in MALKUT, infatti, non è accidentale, ma necessaria e parte integrante dell'Essenza universale, un processo che si ripete in ogni istante nell'Universo e nella Natura stessa, ed è compreso nella formula alchemica di SOLVE ET COAGULA per la rigenerazione e l'evoluzione psichica dell'Uomo. Vita e morte non sono separate, in questo consiste il grande progresso della coscienza apportato dal MAESTRO THERION; perciò viene superato il rituale della morte iniziatica intesa come sacrificio di sè, e questo comporta, appunto, il più totale affrancamento da ogni illusione dualistica: LA MORTE E' VITA, ma anche LA VITA E' MORTE. Questa consapevolezza coincide con l'Essere affrancato da ogni affanno.

Il SANTO ANGELO CUSTODE è l'Io superiore dell'Uomo, e la conoscenza e conversazione con Lui, celebrata dal MAESTRO THERION, determina la capacità d'introspezione, la percezione della realtà non più superficiale, ma intuitiva e profonda e un approccio maturo alle circostanze dell'esistenza. L'Uomo che conosce davvero sè stesso non "dipende" dalle circostanze, non si percepisce come un essere passivo, perchè l'alleanza con il proprio Angelo e la percezione di Lui infonde una tale forza e una tale sicurezza che tutto l'universo non è altro che una nuvola passeggera in confronto alla sua bellezza, ed i veri prodigi si compiono proprio quando la realtà viene percepita da una condizione sopraelevata. Ogni Uomo che dialoga con il proprio Sè interiore, o s'impegna per il raggiungimento di questa condizione, partecipa alla costruzione della GRANDE OPERA universale; chi vive meccanicamente è un vuoto a perdere e del tutto inconsistente:

"uno vale per me diecimila se è il migliore" (Eraclito),

e per questo non saranno mai le masse a migliorare il mondo, ma gli Illuminati, ovvero quei pochi per cui il mondo stesso ha motivo di continuare ad esistere.

 

LA PAROLA DEL PECCATO E' RESTRIZIONE

Dal libro IL CUORE DEL MAESTRO, pag.16 - 17:

 
"In quell'istante compresi come ogni uomo viva nel peccato, se la voce della Volontà vera viene ostacolata: e cioè la libera funzione della natura essenziale. Questa restrizione proviene per la maggior parte dall'ignoranza su quale sia la Volontà vera, e anche da impedimenti esterni, ma più di tutto dall'interferenza di parti mal controllate degli strumenti mente e corpo. E la libertà no si trova nella rilassatezza e nell'assenza di controllo, ma nel corretto governo di ciascun individuo del comune benessere in modo da assicurare tanto il proprio benessere quanto quello dell'intera comunità. E tale effetto si guadagna con la perfetta organizzazione sotto lo sguardo di un intelligenza adeguata a comprendere congiuntamente i bisogni generali e quelli particolari. La via della perfezione è perciò duplice: primo, la Volontà vera deve essere consapevolmente scoperta dalla mente, e quest'Opera è strettamente legata a quella chiamata l'acquisizione della conoscenza e conversazione del Santo Angelo Custode; secondo, così com'è scritto"Non hai altro diritto che compiere la tua Volontà", ogni porzione di energia che lo strumento è capace di sviluppare dovrà venire diretta verso il compimento di quella Volontà; e ciò è il feroce leone che si incontra sulla propria strada: che fino a che il secondo compito non sarà sufficientemente sviluppato, la confusione dello strumento sarà tale che esso sarà completamente incapace di qualsivoglia approccio al primo..........FA' CIO' CHE VUOI è la prima legge che fu data all'uomo che sia valida per tutti in ogni luogo e tempo; è la Legge che tiene fede a sè stessa, in modo che la ricompensa per colui che compie la sua Volontà è Libertà, e la punizione per colui che se ne discosta è Restrizione. Comprendi, inoltre, come molti uomini, sentendo sè stessi nell'amarezza della restrizione, tentino di scampare al proprio dolore infliggendo un egual peso sulle spalle dei fratelli. Negare poi la Legge di Thelema è restrizione implicita: è affermare il conflitto universale come necessario, è blasfemia contro il Sè, dichiarare che la propria volontà non è parte necessaria, e perciò nobile, del Tutto. In parole povere, colui che non accetta la Legge di Thelema si ritrova diviso in sè stesso: cioè è pazzo, e la conseguenza di questo sarà la rovina dell'Unità della sua Divinità".

MAGICK, pag.510: "Questa è poi la virtù della Magia della Bestia 666, e il canone del suo retto uso: distruggere la tendenza a discriminare tra due cose in teoria, e in pratica penetrare i veli di ogni santuario, avanzando per abbracciare ogni immagine, perchè non ve ne è alcuna che non sia in verità Iside. L'Intimo è una sola cosa con l'Intimo, eppure la forma dell'uno non è la forma dell'altro; l'intimità esige l'appropriatezza. Perciò colui che vive d'aria non deve avere l'ardire di respirare l'acqua. Ma la padronanza giunge gradualmente, e crescerà in colui che con fatica, coraggio e pazienza dona la vita per comprendere tutto ciò che lo circonda e per vincerlo. LA PAROLA DEL PECCATO E' RESTRIZIONE".

MAGICK, pag.119: "L'acido che incide l'acciaio dev'essere olio di vetriolo. V.I.T.R.I.O.L è un Notariqon da "VISITA INTERIORA TERRAE RECTIFICANDO INVENIES OCCULTAM LAPIDEM". Vale a dire: INDAGANDO SU TUTTO E PORTANDOLO IN ARMONIA E PROPORZIONE TROVERAI LA PIETRA NASCOSTA, la stessa pietra filosofale che trasforma ogni cosa in oro".

Interpretazione:

La realtà universale è estremamente semplice, non comporta complicati sistemi filosofici, non necessita di complessi calcoli per essere compresa, ma è sempre stata lì, eterna ed immobile, custodita nelle profondità dell'inconscio, nuda, chiara e "Una". L'Universo è un perfetto equilibrio di forze, positivo e negativo, luce e oscurità, vita e morte, ed ogni espressione dell'esistenza è funzionale a questo equilibrio; l'unico male è l'ignoranza o il rifiuto di conoscere sè stessi, in quanto tutti i sentieri conducono all'evoluzione e all'identificazione con la Divinità, uno vale l'altro, non ce ne sono di più nobili e di meno nobili: essi sono infiniti e ogni individuo deve conoscere la sua speciale e unica missioe nel mondo. L'uomo che denigra o rifiuta le necessità del proprio Sè autentico, imponendosi delle autolimitazioni nelle esperienze che la vita gli offre, in nome di false ed ipocrite convinzioni, compie il più grande insulto alla vita stessa e, dunque, allo Spirito universale in formazione attraverso di lui, che lo chiama al cambiamento, alla trasformazione e all'espansione, come suoi inderogabili doveri. LA PAROLA DEL PECCATO E' RESTRIZIONE, ed il suo più grande alleato è l'ipocrisia e la mediocrità. Ogni inclinazione individuale rifiutata degenera in veleno che non tarda ad attuare la sua rivalsa trasformandosi in deformità, perciò ogni percorso dev'essere superato mediante la comprensione delle sue radici e l'assimilazione, che porta alla scoperta della reale individualità e all'unione con la propria Essenza interiore, ovvero quell'unicità che ogni uomo ha il dovere di valorizzare e onorare. Ogni inclinazione e ogni passione è buona e giusta se diretta alla conoscenza e al benessere individuale e universale, così come ogni passione e inclinazione è deleteria se indirizzata a scopi egoistici ed opportunistici. Perciò ogni atto dev'essere un atto d'Amore e deve scaturire dal profondo: in questo modo le energie da esso promanate trasmuteranno armonizzandosi in forme superiori di esistenza e di consapevolezza.



L'UOMO COME MANIFESTAZIONE DEL TUTTO

"O segreto dei segreti che sei nascosto nell'essere di tutto ciò che vive, non è Te che adoriamo, perchè ciò che adora è egualmente Te. Tu sei quello, e quello sono io. Io sono la fiamma che arde in ogni cuore d'uomo, e nel nucleo di ogni stella. Io sono la Vita e il datore di Vita, eppure per questo la conoscenza di me è conoscenza della Morte. Io sono solo, non vi è alcun Dio dove io sono". (Dal libro MAGICK di ALEISTER CROWLEY; pag.517)

Interpretazione:

Questo estratto dal libro espone la potente formula della pienezza e della realizzazione individuale ed universale. Crowley è molto conciso nel dichiarare un concetto semplicissimo, ma molto impegnativo da trasmettere ad un'umanità reduce da troppi secoli di inumana barbarie, durante i quali i più ovvi principi che la Natura ha trasmesso all'Uomo come suoi inalienabili diritti-doveri, sono stati capovolti, calunniati, occultati. C'è un unico Dio: il DIO DELL'EVOLUZIONE, e il suo mezzo d'espressione è l'Uomo; l'Uomo è la porta dell'Universo, la soglia da attraversare per la sublimazione di tutte le energie e le potenzialità in sonno dell'Essenza Universale, del DIO NASCOSTO;

ma "NON VI E' DIO DOVE IO SONO", perchè lo stesso Spirito universale si genuflette dinnanzi all'Uomo, che è il suo seme, la sua necessità e la sua stessa incarnazione, e quindi soltanto in Lui potrà realizzare sè stesso, perciò l'uomo dev'essere egli stesso manifestazione divina. E le parole chiave di questa consapevolezza devono essere "IO SONO QUEL CHE SONO", vale a dire: "io sono Tutto, e Tutto si svela attraverso me";

"NON VI E' DIO DOVE SONO IO": perchè senza l'uomo la divinità non si può realizzare, prendere coscienza; l'opposto di questo principio corrisponde a inconsapevolezza. "IO SONO": è il concetto più potente del mondo, la Magia della pienezza. Non vi sarà un mondo migliore, una nuova Era in cui l'umanità verrà liberata da ogni arretratezza, se questo semplice concetto non diverrà assunto universale, e se gli autentici valori che finora sono stati circoscritti ai vari ordini iziatici, non diverranno regola comune. Infatti:

"NON VI E' DIO DOVE IO SONO" è la formula magica che libera l'Uomo da ogni inutile e infantile fantasticheria, da ogni angoscia esistenziale, è la formula del ritorno a casa, quella casa da troppo tempo abbandonata del SE', in cui sono riposti tutti i tesori inestimabili, le potenzialità, i valori che l'umanità ha abbandonato per incamminarsi nel deserto.

"NON VI E' DIO DOVE SONO IO": è il frutto maturo dell'ALBERO DELLA VITA, il presupposto dell'amore di sè da cui scaturisce l'empatia universale, il rispetto verso ogni forma di vita; non vi può essere empatia, nè rispetto per il prossimo nell'Uomo che non ha assimilato questo principio, che non ha raggiunto la consapevolezza della propria divinità.

"NON VI E' DIO DOVE SONO IO": è la medicina contro ogni egoismo, perchè ogni egoismo affonda le radici nella concezione duale del mondo, nel conflitto dell'uomo contro sè stesso, mentre non vi è nulla di più nobile dell'Uomo in armonia con sè stesso e, conseguentemente, con i suoi simili. Chi non conosce il proprio valore, chi pone la divinità al di fuori dell'Uomo, considera di nessun valore l'esistenza altrui. 

 
"L'UOMO E', AD UN TEMPO, DIO, PONTEFICE E RE DI SE STESSO"
 

Il nuovo EONE DI HORUS della filosofia thelemica si propone di trascendere la concezione duale fra Uomo e Dio, e l'Uomo si renderà conto della sua identità con la Divinità: questo sarà il presupposto  della responsabilizzazione e dell'empatia universale. "NON VI E' DIO DOVE SONO IO" è la formula delle formule, non vi sono parole più profonde e, al contempo, più alte di queste.

"IO SONO LA VITA E IL DATORE DI VITA, EPPURE PER QUESTO LA CONOSCENZA DI ME E' CONOSCENZA DELLA MORTE": in quanto vita e morte costituiscono un processo continuo e indivisibile, inerente al Divenire e alla realizzazione stessa.

 

IL SANTO ANGELO CUSTODE

"Possano in tal modo tutti gli uomini giungere finalmente alla Conoscenza e Conversazione del Santo Angelo Custode. Così dice la Bestia, e prega il suo Santo Angelo Custode che questo libro sia come una lampada accesa, e come una fonte viva, e sia Luce e Vita a coloro che lo leggono. 666". (pag.458)

"Qualunque genere di divinazione è inadatto a problemi che riguardano direttamente la Grande Opera. Nella Conoscenza e Conversazione del suo Santo Angelo Custode, l'Adepto possiede già tutto ciò che può servirgli. Consultare chiunque altro sarebbe un insulto per l'Angelo. Inoltre, sarebbe come abbandonare l'unica persona che sa veramente e che veramente si interessa, in favore di qualcuno che, data la natura del caso, ignora l'essenza del problema e che prova, al massimo, l'interesse di un estraneo animato da buone intenzioni. E' superfluo aggiungere che, fino a che non ha ottenuto la Conoscenza e Conversazione del suo Santo Angelo Custode, il Mago corre il rischio di innumerevoli delusioni. Non conosce sè stesso, quindi, come può spiegare agli altri i suoi problemi? E questi altri, pur facendo del loro meglio, come possono aiutarlo se non in faccende di poco conto? Perciò ci si deve preparare a subire delusioni in ogni fase, fino a quando si consegue la condizione di Adepto. Ciò è vero soprattutto per quanto riguarda la divinazione, perchè l'essenza dell'orrore del non conoscere il proprio Angelo consiste nell'assoluto sbigottimento, nell'angoscia totale della mente, complicati dalla persecuzione del corpo e avvelenati dalla sofferenza dell'anima. Si formulano le domande sbagliate nel modo sbagliato; si ottengono risposte sbagliate, le si giudica in maniera sbagliata, e sulla loro base si agisce in modo sbagliato. Tuttavia bisogna perseverare, aspirando con ardore al proprio Angelo, confortati dalla certezza che Egli ci guida segretamente verso di Lui, e che tutti gli errori sono necessarie fasi preparatorie dell'ora stabilita per incontrarlo. Ogni errore corrisponde allo sbrogliare un nodo nei capelli della sposa che viene pettinata per la cerimonia nuziale". (Dal libro MAGICK di ALEISTER CROWLEY, pag.342-343-458)

Interpretazione:

Tutta l'esistenza è determinata da un eterno equilibrio tra "essere" e "andare", tra la Stella individuale (SANTO ANGELO CUSTODE) e le infinite manifestazioni che l'uomo è destinato ad attraversare, le infinite mutazioni che è destinato ad accogliere e trascendere. La triade di cui è formata la mente umana è divisa in: MENTE RAZIONALE, INCONSCIO e SE' SUPERIORE. L'INCONSCIO viene identificato come colui che tutto sa e tutto vede, e conosce le nostre vere necessità esistenziali, per permetterci l'unione con la SCINTILLA DIVINA, o SE' SUPERIORE: quell'ESSENZA UNIVERSALE che si ripete infinitamente nel MICROCOSMO attraverso l'Uomo, similmente ad uno specchio che si frantuma in frammenti infiniti ma rimane sempre sè stesso. La VOLONTA' VERA, scaturita dall'INCONSCIO, è determinata dalla consapevolezza di quali sono i veri sentieri indicati dalla propria autenticità, e corrisponde all'orbita che la STELLA INDIVIDUALE deve seguire nel mondo per la propria felicità e realizzazione (RETTA VIA); l'allontanamento da quest'orbita, che corrisponde all'allontanamento dell'uomo da sè stesso e dal pieno sviluppo della propria individualità, determina sofferenza e desolazione, come ben descrive il MAESTRO THERION nel brano che abbiamo qui sopra riportato. L'ETERNO ANDARE non è altro che l'aspetto dinamico dell'ESSERE, che nella manifestazione materiale rispecchia la necessità di estendere all'infinito le sue combinazioni. La NECESSITA' è, infatti, elemento assoluto dell'Essenza universale, e la VOLONTA' VERA si concilia con quest'elemento come VOLONTA' NECESSARIA, o RETTA VIA.

La COSCIENZA PROFONDA INDIVIDUALE, il SANTO ANGELO CUSTODE, dev'essere l'unica voce autorevole e degna di ascolto: affidare la propria psiche e i suoi dubbi a interventi esterni, di persone o gruppi, significa avviarsi sul sentiero dell'alienazione, per aver sovrapposto alla voce dell'Angelo quella di estranei che mai potranno accompagnare la coscienza individuale all'introspezione, e che potranno nutrire un interesse assolutamente relativo per la sua sorte. Questo non significa non ascoltare nessuno, ma analizzare e mettere in dubbio sempre le idee altrui, per quanto autorevole possa esserne la fonte, per non lasciarsene "ipnotizzare" e affascinare al punto da creare simulacri, accertandosi che quelle idee non siano in contraddizione con la propria volontà profonda traducendosi in palese ipocrisia. Il SANTO ANGELO CUSTODE è l'unità spirituale e microcosmica dell'uomo, l'alchimista interiore che conosce l'origine di ogni nostra peculiarità, che permette alle energie e ai prodotti delle esperienze di trascendere e trasmutare in nuove e superiori forme di consapevolezza, la STELLA INDIVIDUALE, o "nucleo" dell'autentica e pura individualità di ognuno. Essersi posti lontano dal proprio Angelo, o, peggio, non avere la volontà di conoscerlo e di "dialogare" con la propria coscienza profonda, abbandonandosi ad un'esistenza meccanica e banale, porta alla peggiore delle sorti, perchè genera follia, angoscia, smarrimento, costringe l'uomo a percepirsi succube di ogni evento, e ad avvertire un fatale senso di vuoto e di solitudine, che lo portano a cercare nei "deserti" la possibilità di riempire questo vuoto: in mezzo alla folla, collezionando relazioni inutili, identificandosi con la propria posizione sociale, o aggrappandosi a  ricchezze materiali.

Così come tiene in poco conto le vicende del destino e del mondo l'Uomo che ha raggiunto la Conoscenza e Conversazione con il proprio SANTO ANGELO CUSTODE, allo stesso modo l'uomo mediocre dipende da ogni capriccio del destino, che come una zampogna suona le sue arie attraverso lui. La Conoscenza e Conversazione del SANTO ANGELO CUSTODE produce nell'Uomo la più salda sicurezza e il più poderoso sostegno dell'anima: la consapevolezza che egli tutto può perdere nel regno del Divenire, in quanto nulla in questo regno possiede veramente, ma che mai potrà perdere l'unica cosa di cui è assoluto sovrano: SE' STESSO, ovvero tutto ciò che lo rende unico e irripetibile, ciò che proviene dal profondo, che è la REALTA' VERA e la fonte della VERA LIBERTA'. Il raggiungimento di questa consapevolezza è il frutto maturo della GRANDE OPERA, ed è condizione essenziale per la "gioia nella dualità" rappresentata dalla donna scarlatta BABALON, che viene indicata come prostituta nella filosofia thelemica per indicare l'eterna trasmutazione dell'anima universale attraverso i fenomeni del mondo e della materia. L'"ETERNO ANDARE" dell'anima è stato rappresento presso gli EGIZI sotto forma di CROCE ANSATA, che raffigura il laccio del sandalo del viaggiatore, come le ali ai piedi di ERMES presso la mitologia greca,

ETERNO ANDARE CHE SI SVOLGE NELLA SPIRALE INFINITA DI UN MOTO PERPETUO ATTRAVERSO PERCORSI IRRIPETIBILI,

e che perciò non può essere concepito come un'assoluta e chiusa circolarità. LA SPIRALE E' LA CIFRA DELL'UNIVERSO, LA SPIRALE E' LIBERTA'.

L'ETERNO ANDARE dell'Essenza attraverso le proprie incarnazioni, arricchisce le combinazioni ed estende l'orizzonte individuale, ponendolo in contatto con tutte le sue potenzialità e permettendogli di rinascere continuamente come il BIMBO ARPOCRATE NELL'UOVO: HOR PAAR KRAAT (Horus bambino, da distiguersi da "Horus il Grande", o Haroeris). Possiamo identificare questo elemento con il Peter "PAN" della famosa fiaba, che si abbandona alla pura gioia della manifestazione e alla propria libertà di sperimentare nell'interazione eterna della sua innocenza (perciò rimane sempre bambino), dove per INNOCENZA s'intende l'assoluta libertà da ogni pregiudizio e falsa convinzione che inaspriscono e pervertono l'anima, soffocandola, rendendola deforme ed incapace di ogni espansione: TUTTI I MODI SONO PERMESSI ALL'INNOCENZA (da "Il cuore del Maestro).

QUEL CHE NON SI ESPANDE, SI DECOMPONE, E QUESTA E' LA SORTE DELLO SPIRITO CHE SI CHIUDE IN SE' STESSO: RIFIUTANDO L'INTERAZIONE DELLA CONOSCENZA, DECRETA LA PROPRIA DISSOLUZIONE. QUESTA E' LA CIFRA DEL PECCATO.

Ad ogni nuova esperienza nel mondo e attraverso i fenomeni dell'esistenza e del suo destino, l'Uomo è sottoposto ad un'evoluzione costante e infinita, nel corso della quale ogni sua conquista non è altro che un preludio di infinite altre combinazioni, e perciò nell'Universo delle manifestazioni egli avrà sempre l'aspetto di un bambino (ARPOCRATE), e la sua nascita sarà costante ed eterna. Il SANTO ANGELO CUSTODE- HADIT, corrispondente al nucleo di ogni stella nell'Universo, è posto nel cuore dell'uomo come centro di trasmutazione delle energie e delle forze cosmiche, ed è lo SPIRITO UNIVERSALE manifestato nella forma e nella consapevolezza umana, corrisponde al centro caabalistico TIPHERET: Egli è bambino dal punto di vista dell'ESSENZA ASSOLUTA, o punto centrale e neutro dell'Essere (KHETER), dal quale tutto si estende e che comprende ogni cosa nella dimensione dell'Infinito, e adulto dal punto di vista dell'Uomo nel suo divenire.

La Conversazione con la COSCIENZA INTERIORE ci porta a comprendere che anche le vie più traverse conducono un giorno alla CONOSCENZA E CONVERSAZIONE DEL SANTO ANGELO CUSTODE, e sono davvero infiniti i suoi sentieri; la coscienza profonda non giudica, ma accompagna, "L'IRA DEL MAESTRO E' L'ENERGIA DELL'AMORE" (da "Il cuore del Maestro"), ovvero quando la MENTE INCONSCIA (il Maestro) ostacola i piani dell'uomo rendendolo infelice, in realtà porge a lui una preziosa medicina che lo accompagnerà al risveglio e alla libertà da ogni ingannevole e illusorio percorso, PERCHE' OGNI INFELICITA' E' ALLONTANAMENTO DAL PROPRIO SE'. E' questa la natura delle divinità "malvage" e distruttive della mitologia, che sono tali perchè così le vede l'occhio dell'uomo che si aggrappa alle false convinzioni, mentre in realtà esse sono le forze che l'INCONSCIO scatena contro i feticci. Quel che fa la differenza è sempre la VOLONTA': la piccola volontà dell'uomo che si abbandona alla mediocrità e a qualsiasi forma di convenzione imposta dall'esterno distrugge l'unità spirituale e lo condanna alla dissoluzione; ma per l'Uomo che si avvia verso la comprensione e si pone come meta la Conoscenza, non importa quanti e quali siano i suoi errori, perchè essi saranno il piombo che si tramuterà in oro, ossia in HORO.

Il risveglio non determina l'abbandono del mondo e della manifestazione materiale: L'UNIVERSO E' INFINITO, E DALL'INFINITO NESSUNO PUO' USCIRE, ma la consapevolezza profonda, interiorizzata, dell'illusorietà dell'esistenza oltre la nostra REALE ESSENZA INTERIORE, che è tutto ciò che possediamo; continueremo eternamente il nostro viaggio, ma lo faremo coscienti di recitare una commedia, non un dramma.



NON VI E' NULLA DI TRAGICO IN NATURA - IL CONCETTO DI  REINCARNAZIONE

 "Non esiste compito più importante dell'esplorazione delle proprie incarnazioni precedenti. Se un uomo si svegliasse a bordo di una barca, su un fiume sconosciuto, sarebbe amaro concludere che la direzione dell'unica estensione visibile è quella del fiume stesso. Sarebbe molto utile ricordare l'ubicazione delle distese attraversate in precedenza, prima di addormentarsi. Inoltre, ci si sentirebbe meno ansiosi se ci si rendesse conto che una forza costante e uniforme era l'unica determinante di tutti i movimenti della corrente: la gravitazione. Potremmo perciò allietarci perchè anche il fiume dalla corrente più debole giunge prima o poi sicuramente al mare". (Dal libro MAGICK di ALEISTER CROWLEY; pag.230 - 231)

La figura dell'otto orizzontale descrive alla perfezione la continuità del moto perpetuo mediante il quale i fenomeni vengono riassorbiti e riemergono eternamente dagli abissi dell'infinito oceano imperscrutabile, l'Indefinito, lo 0 assoluto, l'AIN SOPH cabalistico. Esso è un principio eterno e illimitato che non può essere associato a nulla di ciò che può essere pensato, intuito o immaginato, eppure esso è il non-luogo da cui scaturiscono le informazioni di tutto ciò che esiste; questo fatto sembra travalicare ogni logica, e per noi appare inconcepibile, eppure IL NON ESSERE E' L'ESSERE IN SE', ed è il punto privo di dimensione da cui tutto origina, e che rimane tuttavia inconoscibile, allo stesso modo in cui l'occhio non può vedere sè stesso, ma può riconoscersi solo tramite le proiezioni che genera fuori di lui, nel mondo e nell'universo manifestato. ESSERE e NON ESSERE convergono nel dominio della fisica quantistica e dell'infinitamente piccolo; l'elemento fondamentale alla base della materia non potrà mai essere catturato: ogni nuova scoperta genera una regressione infinita di con-cause e di elementi costitutivi, come in un gioco di scatole cinesi, cosicchè il "principio" rimane un sogno irraggiungibile, come qualsiasi presunta "verità". Vita e morte sono elementi fondamentali del tessuto continuo nell'ambito della legge universale del cambiamento; non si può tracciare una linea di demarcazione fra vita e morte, o fra essere e non essere, perchè tutto ciò che vive muore ad ogni istante della sua inarrestabile trasformazione; quel che siamo oggi, non saremo domani, quel che siamo in quest'istante, non lo saremo nell'istante successivo; ogni sette anni i nostri corpi hanno completamente sostituito ogni più piccola cellula, perciò che cosa si trova al centro di questa dinamicità, che cosa la sostiene? L'unità eternamente cangiante, o SCINTILLA DIVINA, che anima il DESIDERIO e ogni forma di vita, nell'assillo eterno di non poter osservare sè stessa se non nell'immanenza delle proprie manifestazioni materiali. In realtà noi siamo eterne manifestazioni del Divenire, del GUARDIANO DELLA SOGLIA fra passato e futuro, nel regno della CONTINUITA', dove ogni più piccolo elemento si impone come necessario, legittimato dalla sua stessa esistenza. Tutto ciò che esiste, in quanto esiste, è bene in quanto aiuta l'emergere di una più estesa consapevolezza, e male in quanto il travaglio della nascita di nuovi elementi (il BIMBO ARPOCRATE NELL'UOVO) causa sempre un iniziale sofferenza proporzionata alla sua importanza: dunque bene e male sono aspetti inscindibili dell'opera alchemica del Divenire. Eppure, paradossalmente, è proprio la consapevolezza di questa condizione (che può essere traducibile come una danza eterna nell'estasi dell'esistenza) che ci permette di concretizzare la nostra ESSENZA, poichè l'energia che genera l'informazione non può essere distrutta, ma solo trasformata, e ciò che è stato conquistato nell'espansione della sua esperienza non può essere annullato, ed ogni successiva incarnazione di quest'energia, che ha sede al centro dell'essere e che anima ogni funzione del corpo, costituisce una "concrezione" di tutti i desideri e i dilemmi irrisolti delle vite precedenti, in questo modo il corpo fisico e il destino individuale non è altro che la realizzazione di questi elementi rimasti in sospeso, siano essi positivi o negativi. Praticamente il concetto di REINCARNAZIONE può essere paragonabile al "reset" di un computer che viene riavviato per permettere la correzione di alcuni errori, mediante la perdita di memoria; ma le esperienze accumulate nel passato precipitano nell'inconscio formando le inclinazioni e le caratteristiche individuali presenti.

Solo l'Uomo, in questa dimensione, personifica il perfetto MICROCOSMO; la sua condizione è essenzialmente diversa da quella degli animali, in quanto questi sono esseri "parziali", intrappolati nel presente e privi di possibilità di evoluzione e conoscenza al di là dei loro bisogni immediati, sempre simili a sè stessi, in quanto solo lo Spirito è illimitato.

"NON VI E' NULLA DI TRAGICO IN NATURA" (MAGICK),

perchè l'universo manifestato non è altro che illusione, ed ogni evento "tragico" o lieto che possa sopraggiungere nell'arco della durata di un'incarnazione, si riduce a semplice "episodio", insignificante nell'ambito dell'infinito e dell'eternità. Essere coscienti di questa forza immensa, di questo SOLE INVINCIBILE e immortale che è la nostra intima Essenza, è lo scopo della GRANDE OPERA e permette all'Anima di essere consapevole della propria regale superiorità, dell'inviolabilità della sua Essenza, e di considerare ogni altro fenomeno oltre sè stessa come un evento transitorio e una pallida traduzione materiale delle sue infinite sfumature. E questa è la cifra della vera libertà. Dunque viene superato, dalla filosofia thelemica, il rituale di MORTE INIZIATICA, appartenente al vecchio EONE DI OSIRIDE, e che attraverso questa tradizione affermava il concetto di "tragicità" dell'esistenza, identificando l'Uomo con le circostanze della sua vita, e ponendo un inutile e angosciante peso sulle sue spalle.

Il SAGGIO SUPREMO GIAMMAI SI IDENTIFICA CON GLI EVENTI NELLA DIMENSIONE DEL DIVENIRE: EGLI VIVE NELLA REALTA' VERA, CHE SI TROVA AL DI LA' DELLE FORME, DELLO SPAZIO E DEL TEMPO E IL SUO SPIRITO E' ETERNAMENTE FANCIULLO.

La GRANDE OPERA nell'EONE DI HORUS permetterà a tutti gli uomini di innalzarsi ad una superiore livello di esistenza, e di vivere liberamente come "STELLE SERENE CHE SCINTILLANO SOPRA IL LAGO TRANQUILLO DELLA VITA" (da "Una stella in vista). Il percorso iniziatico, in futuro, dovrà essere universalizzato. La vera CONOSCENZA non comporta il "credere" o l'"ipotizzare", ma presuppone la profonda "comprensione" e assimilazione delle nozioni acquisite, che si traducono nella formula "IO SO". In questa trama infinita di vita e morte si colloca anche il concetto di REINCARNAZIONE, come assunzione di nuove manifestazioni corporee dell'anima nel suo viaggio attraverso l'eternità. La REINCARNAZIONE dev'essere considerata come un elemento intuitivo appartenente alle culture sapienziali più antiche di tutto il mondo e affonda le radici nella notte dei tempi; l'energia che informa e che origina la vita è eterna, e come nell'arco di un'esistenza ogni più piccolo cambiamento, ogni minima trasformazione nella materia e nello spirito implica l'abbandono e la morte della forma precedente, così è per le successive esistenze che questo Sole interiore formerà per esprimere sè stesso. E' il concetto più atavico e, nello stesso tempo, più naturale che si presenta alla mente intuitiva dell'Uomo.

 

CONCLUSIONE


L'ignoranza è la causa di tutti i mali dell'anima, della storia e della vita, e la somma ignoranza si impone nella concezione dualistica della realtà, così come la suprema saggezza solleva il velo di quest'illusione, e la luce che vi giungerà sarà la consapevolezza dell'assoluta semplicità dell'esistenza, della perfezione universale e dello scopo supremo dell'Essere, che non è altro che il puro gioire di sè stesso, in ogni sua forma, in ogni sua espressione, poichè tutto ciò che esiste è un frammento indispensabile della totalità e necessità universale. Nulla può essere giudicato inferiore o superiore, bene o male, utile o inutile...nessun percorso esistenziale e nessun elemento nell'universo; ogni illusoria presunzione, ogni dogmatismo, ogni classificazione sono destinati ad infrangersi contro la realtà anarchica del Tutto e dell'Infinito. Il Principio è senza fondo e senza sommità, l'Infinito è inconcepibile, eppure è dentro di noi, e l'assimilazione profonda di questo concetto consiste nella salvezza dell'anima dal giogo dei limiti e dei tormenti che si è auto-imposta, che provengono dalla cecità dell'Uomo che non conosce sè stesso.

TUTTO E' TENEBRA perchè tutto viaggia eternamente verso una nuova luce, ampliando passo dopo passo i suoi orizzonti nella danza instancabile di PAN, nella quale il saggio supremo si abbandona come un'eterno fanciullo, libero da preclusioni, libero da ogni giogo, libero da chimere e inganni, nella pura dimensione della gioia del Tutto infinito. TUTTO E' POSSIBILE: noi non siamo soltanto "polvere di stelle" (ogni elemento di cui è composto il nostro mondo è formato dagli stessi atomi che  hanno plasmato le stelle, dal ferro nel nostro sangue, agli animali, agli oggetti, ecc...), ma l'energia che anima il nucleo di ogni stella nell'universo è la stessa energia che muove le nostre funzioni vitali ed il nucleo della nostra volontà (THELEMA), il SOL INVICTUS (che è fuori e dentro di noi) della tradizione iniziatica. Noi siamo legati al TUTTO e il TUTTO è legato a noi nell'estasi dell'esistenza. Questa sarà la grande riconquista che la filosofia thelemica si propone per il futuro: nel centro, dove avviene la trasformazione alchemica delle energie, ogni opposizione si placa nell'unione dei contrari, rappresentata dall'ancestrale gesto della MANO PANTEA, che indica l'unione del maschile e del femminile come perno della GRANDE OPERA del DIO DELLA PACE DI TUTTI GLI UOMINI: BAPHOMET.

 Nella simbologia occultistica il simbolo di quest'unione dei contrari è la lettera V, che raffigura la "separazione per l'unione", nel perpetuo susseguirsi della conciliazione degli opposti. Ogni Stella è sostanzialmente un "continuum" con il Tutto, e il suo nucleo è HADIT, dove si origina la VERA VOLONTA', la volontà il cui flusso nessuno può interrompere, pena l'infelicità e la malasorte, e che la psicologia identifica come INCONSCIO. HADIT, come punto centrale da dove sgorga l'Essere individuale, non potrà mai vedere sè stesso, come l'occhio non potrebbe mai vedere sè stesso se non riflesso in uno specchio, e questo specchio è NUIT, la circonferenza dove si espande l'opera del Divenire: HADIT potrà vedere sè stesso solo attraverso NUIT, ossia la manifestazione materiale che è il suo specchio, e senza la quale l'occhio di HADIT sarebbe cieco e rimarrebbe confinato nel regno dell'infinito NULLA. Così come l'Essenza divina si concretizza nell'Uomo e in lui compie la sua Opera, poichè senza l'Uomo non ci sarebbe alcun Dio.

MAYA, l'illusione, è tutto ciò che abbiamo e tutto ciò con cui potremo interagire per l'eternità, perciò il vero concetto di Salvezza non implica l'abbandono della manifestazione, che è impossibile, ma la conoscenza e la padronanza della manifestazione stessa, mediante la percezione della propria vera Volontà, che coincide con la necessità dell'armonia universale.


Quando la destra si congiungerà alla sinistra, quando non ci sarà più separazione fra spirito e materia, fra maschile e femminile, ma l'uomo aprirà gli occhi sulla realtà vera, cogliendone la perfezione e l'immanenza  divina in tutto ciò che vive, quando nulla di ciò che esiste sarà più respinto, ma compreso nella sua inscindibile necessità, allora ogni spauracchio e ogni incubo scaturito dalla mente schizofrenica del profano svanirà alla luce della consapevolezza di GIANO, nell'abbraccio della nascita costante e perpetua, e nella libertà da ogni illusoria idea di bene e male. Allora l'uomo capirà che l'Universo, la Natura, il Destino...non sono suoi avversari, ma alleati e soggetti alla sua felicità. Ogni conoscenza iniziatica diverrà patrimonio universale, non esisteranno più folle ignoranti; le religioni come fabbriche degli incubi, dell'infelicità e del conflitto, e i loro luoghi di culto in tutto il mondo, diverranno semplice materia di studio, la maggior parte saranno trasformati in musei che custodiranno i più preziosi tesori dell'arte di ogni tempo. La scienza guiderà l'umanità verso il progresso nella consapevolezza che le leggi che regolano le meccaniche celesti sono le stesse leggi che guidano lo Spirito nell'Uomo. Il Sole sorgerà ogni giorno su un mondo di pace e di fratellanza, non quella vuota e del tutto priva di significato di cui oggi si riempiono la bocca soprattutto coloro che vogliono sopraffare il prossimo, ma quella vera: quella che riconosce l'Uomo come unico Dio e unico artefice del suo destino, quella che ama ogni espressione dell'individualità umana, e quella che pone l'individuo, nelle sue scelte e nei suoi percorsi, come unico sovrano ed esecutore della propria libera volontà, nel rispetto della libertà di ognuno, poichè:

"NEL NOSTRO SPAZIO INFINITO, CHE E' NULLA ECCETTO LA NOSTRA GAMMA DI POSSIBILITA' SCONFINATA, NON VI E' BISOGNO ALCUNO CHE UNA PERSONA NE SCAVALCHI UN'ALTRA. COME NELL'UNIVERSO VI E' LO SPAZIO PER OGNI STELLA CHE PASSI PER LA SUA ORBITA INCONTRASTATA, PARIMENTI E' PER QUELLE STELLE CHE SONO SULLA TERRA, CHE SONO MASCHERATE DA UOMINI E DONNE". (Aleister Crowley; "Il cuore del Maestro")

Beni e risorse saranno collettivi, mai più qualcuno si potrà appropriare di ciò che la Natura ha distribuito equamente ad ogni essere vivente.

Ma noi non siamo ingenui idealisti, non ci aspettiamo che nuovi cieli e nuove terre sorgano dal nulla: il futuro deve mettere radici nel presente, ed ogni nuovo ordine nasce dal parossismo e dal conseguente crollo dell'ordine precedente; i fenomeni che nei secoli hanno messo radici deformando le coscienze umane, non potranno dileguarsi senza prima aver attuato la loro ultima e cruenta vendetta contro i sacrosanti diritti naturali dell'uomo; ci sarà perciò un nuovo Medioevo dell'epoca moderna, e tutto sarà trascinato ai limiti di ogni nefandezza, nell'estremizzazione del sistema economico capitalistico e dei sistemi di pensiero di cui si è servito come scudo ideologico. Questo sarà il prezzo da pagare, per molte generazioni prima di vedere l'Alba della Nuove Era. Le deformazioni ideologiche basate sulla concezione dualistica della realtà universale saranno distrutte dalla loro stessa falsità.

 
"QUANDO LA VERITA' VIENE SEPOLTA, CRESCE, SOFFOCA, ACCUMULA UNA TALE FORZA ESPLOSIVA CHE, QUANDO SCOPPIA, FA SALTARE OGNI COSA CON SE'". (Emilio Zola)


Alessia Birri, 5 febbraio 2018

ARTICOLI CORRELATI:

ARCADIA 93 - SULLA FILOSOFIA THELEMICA:
http://www.arcadia93.org/thelema.htm

SOVRANO ORDINE DEL TEMPIO DI THELEMA - SITO UFFICIALE:
http://www.sotvl.it/sotvl/

IL QUADRATO MAGICO DEL SOLE 666:
http://lottospazio.blogfree.net/?t=4580602

IL CUORE DI THELEMA - di MICHAEL STALEY:
http://www.labirintostellare.org/content/il-cuore-thelema

IL CUORE DEL MAESTRO, pdf:
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxtYWdpYWVzb3RlcmlzbW9uYW1lfGd4OjUzYjM3MWExMzVkNDVjMzc

VISIONE ALCHEMICA - L'ALBERO DELLA VITA:
http://www.visionealchemica.com/lalbero-della-vita/

TIPHARETH - SANTO ANGELO CUSTODE - CUORE ALCHEMICO:
http://www.fuocosacro.com/pagine/cabala/12.htm

ALEISTER CROWLEY E IL SISTEMA MAGICO ENOCHIANO:
http://www.arcadia93.org/lavisioneelavoce.html

INTERVISTA A FRATER RAUM, parte I:
http://maestrodidietrologia.blogspot.it/2015/03/intervista-al-mago-nero-fratello-raum.html

INTERVISTA A FRATER RAUM, parte II:
http://maestrodidietrologia.blogspot.it/2015/03/intervista-al-mago-nero-fratello-raum_11.html

INTERVISTA A FRATER RAUM, parte III:
http://maestrodidietrologia.blogspot.it/2015/03/intervista-al-mago-nero-fratello-raum_19.html